31.8.10

Cronache dal Lido. O quasi


La mostra del cinema di Venezia si sa è ricca di spunti per racconti, la fantasia e i ricordi corrono a mille stimolati dal fascino del cinema unito a quello di una Venezia tirata a lucido. Ecco allora lo scrittore corrispondente di fama del principale quotidiano nazionale inviare lo scenografico resoconto del suo essere al Lido in attesa dell'inzio della mostra. Eccolo descrivere la sua passeggiata, fatta mille volte, verso il famoso hotel dove hanno alloggiato tutti i mostri sacri, eccolo giusto in tempo per evitare l'acquazzone conquistare la hall che ha visto Byron, James, Mann, d’Annunzio, Hemingway, eccolo trafelato lasciarsi andare sul divano dello storico Des Bains.
Bisogna proprio andarci al Lido per assaporare questo clima e scrivere pezzi come questo. Già, bisogna andarci per sapere che il Des Bains è chiuso.

Imabarazzo? Perchè mai

Da palazzo Chigi si nega qualsiasi imbarazzo per il comportamento tenuto da Gheddafi, nulla da obiettare neanche per le 500 ragazze pagate per andare nella residenza del dittatore libico. Al massimo un po' d'invidia.

30.8.10

Il futuro che avanza

Troupe televisiva intervista una ragazza: "Quanto dura in caricia il Presidente della Repubblica?" "Non lo so e non lo voglio sapere".
Il futuro sembra prepararsi ad essere anche peggio dell'inguardabile presente.

29.8.10

Contrordine padani!

Non si è risparmiato in questi ultimi giorni Umberto Bossi per spiegare come la pensa su Gianfranco Fini, davanti al suo popolo adorante che issava cartelli contro il Presidente della Camera non si è certo dimostrato titubante. Il guerriero in canottiera, si sa, non tira di fioretto ma mena fendenti con lo spadone. Eccolo allora girare di festa in festa, da una sagra padana all'altra per far giungere forte e chiaro il suo messaggio, perchè con il popolo bisogna parlare in modo franco, senza tentennamenti, andare giù diretti avendo una parola sola. Su Fini quindi affermazioni precise che non hanno bisogno di essere decifrate dai retroscenisti politici, che non si prestano a doppie interpretazioni, parole chiare che possono essere riportate ai familiari dai militanti di verde vestito, che possono essere stampate sui giornali a futura memoria:
17 agosto
Fini vuole i soldi da sprecare al Sud.
19 agosto
Fini si dimetta e vada a fare l'agente immobiliare.
22 agosto
Fini vuole dare il matrimonio agli omosessuali. Dà di matto.
23 agosto
Fini alle elezioni non lo voglio neanche come alleato.
.
.
.
28 agosto
Fini un galantuomo, i suoi si comporterrano bene.

27.8.10

Parola di esperti

Dalla direzione del PDL hanno dichiarato: "I finiani non possono più fare i coordinatori regionali del partito, c'è un evidente conflitto d'interessi". "E noi di queste cose ce ne intendiamo", hanno aggiunto.

26.8.10

Parlare a vanvera

Insopportabile questa serie ormai infinita di dichiarazioni fatte a vanvera alle quali puntualmente il giorno dopo si cerca di dare giustificazione con un "non mi avete capito", "era solo un esempio". Non è possibile citare un tema come la sicurezza sul lavoro senza misurare le parole prima di pronunciarle, certi argomenti devono essere sempre trattati con estrema attenzione soprattutto da chi ha il compito e la responabilità di legiferare sulla materia. Non esistono momenti in cui ci si può lasciar andare a banalizzazioni su temi riguardanti la vita delle persone, troppo alto il rischio di inviare messaggi di sottovalutazione di problemi drammatici come quello delle morti bianche.
Se ieri il Ministro Tremonti ha affermato che la legge 626 sulla sicurezza sul lavoro è un lusso che il paese non si può permettere, non può oggi pensare di mettere tutto a posto riproponendo piccato alle agenzie di stampa il solito ritornello del fraintendimento, della polemica eccessiva ad opera degli avversari politici. Non regge neanche la scusa delle parole dette ad un'incontro estivo a tarda sera, perchè un membro del governo rappresenta lo stato 365 giorni l'anno, non si spoglia mai del suo ruolo, neanche quando è in canottiera o su qualche prato montano a mangiare polenta e salsiccia. Le sue parole sono quelle di un Ministro della Repubblica non di un'avventore avvinazzato del bar sport. O forse sì.

Lussi no, morti si

"La legge 626 sulla sicurezza sul lavoro è un lusso che non possiamo permetterci". I morti sul lavoro invece non essendo roba di lusso possiamo continuare a permetterceli.

25.8.10

Bischerate

Il ministro dei trasporti Altero Matteoli ha dichiarato: "Le sentenze vanno rispettate anche quando non fanno piacere. Se il nostro Paese è uno Stato di diritto non lo può essere a fasi alterne. Qui c'è una sentenza e la sentenza deve essere rispettata".
Oh, si fa tanto per parlare, ha precisato subito dopo l'esponente del PDL.

Articolo ventisette

C'era da aspettarselo, il coro non poteva perdere l'occasione della fine pena di Felice Maniero per riproporre il repertorio fatto di indignazione e stupore. Tutti pronti in prima fila i teorici del "buttate via le chiavi", quelli per cui civiltà giuridica non significa nulla, Cesare Beccaria è un emerito sconosciuto, il principio costituzionale dell'articolo ventisette secondo il quale la pena inflitta deve servire al recupero del condannato, un cavillo da azzeccagarbugli.
La superficialità e la dilagante abitudine a parlare senza un minimo di riflessione ha portato il senso comune a ritenere una dimostrazione di debolezza dello Stato il fatto che una volta espiata la pena debba esserci un ritorno pieno nella società civile, si vorrebbe invece incatenare il condannato al suo passato senza consentirgli nessuna possibiltà di rientro nella comunità. Una ricerca di vendetta anzichè un desiderio di recupero degli individi per riportarli sul sentiero della legalità e del rispetto delle regole. Sembra non ci si renda conto che la forza di uno Stato non si dimostra con la logica barbara dell'occhio per occhio, ma con l'affermazione dei principi di civiltà attraverso i quali lo Stato non si abbassa alla logica della violenza ma si pone ad un livello superiore di chi delinque.
Sul ritorno in libertà di Felice Maniero, ma non solo lui, sono chiare e nette le parole del procuratore capo di Venezia Vittorio Borraccetti: "le sanzioni e le loro durate sono previste dalla legge, dunque quando quel termine finisce una persona ha il diritto di tornare libero. L’attività repressiva deve essere svolta ai sensi della legge, non secondo il senso comune".
Sarebbe utile molti riflettessero su questi semplici ma basilari principi di uno stato di diritto per scongiurare il pericolo che anche l'articolo ventisette venga relegato a fastidioso formalismo costituzionale.

24.8.10

A fari spenti nella notte

Vorrei proprio sapere su quale principio scientifico, filosofico o religioso basano la convinzione di non venire spiaccicati quando vanno in giro di notte, contromano e senza uno straccio di luce i ciclisti.

23.8.10

Formalismi costituzionali

L'Italia è una Repubblica democratica.

22.8.10

Scontro di civiltà?

In Afghanistan i musulmani sciiti celebrano la Ashura flagellandosi fino a farsi sanguinare.
In provincia di Benevento nella processione dedicata alla Madonna Assunta i Battenti si fanno sanguinare il petto con un tappo di sughero chiodato.

Scandali privati e soldi pubblici

Non uno dei più piccoli particolari ci è stato risparmiato sulla vicenda relativa alla casa monegasca in cui abita il fratello della compagna di Gianfranco Fini. In estrema sintesi la storia potrebbe essere così riassunta: una signora, privata cittadina, lascia in eredità ad un partito, associazione di cittadini, un suo appartamento a Montecarlo, il partito  tramite i suoi funzionari lo vende, Giancarlo Tulliani ne diventa affittuario. Per quanto è dato saper quindi si sta parlando di una trattativa riguardante beni di privati che non coinvolge in alcun modo beni o soldi pubblici e tantomeno, sempre per quanto se ne sa, nessun illecito viene contestato a persone con incarichi pubblici.
Tutti pubblici sono invece i soldi in gioco nella vicenda della società editrice Mondadori, presieduta da Marina Berlusconi e di proprietà del padre, che doveva all'erario 350 milioni di euro ma grazie ad una norma infilata dal governo tra le virgole di un provvedimento legislativo ne verserà solo 8,6. Solamente il 5% di quanto dovuto quindi entrerà nelle casse dello stato o, se vogliamo dirlo in altro modo, alle casse pubbliche, cioè alle tasche degli italiani, verranno sottratti oltre 340 milioni di euro. Dunque sottrazione di soldi pubblici  a seguito dell'operato di pubblici amministratori.
Adesso non resta che aspettare di vedere anche questa vicenda raccontata con dovizia di particolari.

20.8.10

Saggezza popolare

Riccardo Mauri, 39 anni, arrestato mentre tenta di svaligiare la villa dei Berlusconi. Ma benedetto figliolo, non ti ha insegnato nulla la nonna: non si ruba in casa di...

18.8.10

Segni indelebili

Francesco Cossiga ha lasciato in tante persone un segno indelebile nella mente. In molte di più sulla testa.

17.8.10

Presidente di tutto

L’affermazione molto in auge in questi giorni secondo la quale il Presidente del Consiglio è stato eletto dal popolo, oltre a non poggiare su nessuna norma o legge ha un risvolto assolutamente ridicolo. Seguendo infatti la logica (?) del ragionamento che sta alla base dell'affermazione, gli elettori hanno votato su un simbolo nel quale si indicava "Berlusconi Presidente" e quindi Berlusconi è stato eletto dai cittadini a quella carica, l'attuale Presidente del Consiglio è stato eletto dal popolo anche in mille altre istituzioni come provincie, regioni, parlamento europeo. Il nome del fondatore, ormai unico, del PDL infatti appare in una miriade di simboli presentati e fatti votare agli elettori del centrodestra. Come sanno bene nello staff di Berlusconi, per eleggere personaggi sconosciuti o di nessun spessore politico nulla funziona meglio che far credere di votare per Silvio Berlusconi in persona. Un esempio su tutti di quanto il nome sul simbolo sia servito solo da specchietto per le allodole e quello delle europee 2009, dove il PDL ha presentato un simbolo con la dicitura Berlusconi Presidente (esattamente come alle politiche) pur sapendo benissimo che non si elegeva nessun presidente e soprattutto che Berlusconi non sarebbe entrato al Parlamento Europeo per un solo secondo. Analogo discorso per le regionali del 2009 in Sardegna dove sul simbolo campeggiava Berlusconi Presidente ma in realtà il voto era per Cappellacci. Idem per Campania e Lombardia con il nome di Berlusconi a caratteri cubitali sul simbolo usato per eleggere Caldoro e Formigoni. Quindi, in base all’affermazione secondo la quale il presidente eletto è quello riportato sulla scheda e su cui gli elettori fanno la croce, a Cagliari come a Bruxelles e in molte altre località il presidente deve essere Berlusconi.
Appare di tutta evidenza che questo mio sia un ragionamento per assurdo e poco serio, proprio come quelli in cui si sostiene che Berlusconi è stato eletto Presidente del Consiglio dai cittadini.

16.8.10

Il bel paese


"Ciao, bentornato. Come hai trovato l'Inghilterra?"
"Meno piovosa dell'Italia."

Ormai anche metereologicamente il clima è migliore all'estero.

15.8.10

Nojo vulevom savuar

Oltre a menar vanto di parlare solo dialetto non sarebbe male se Zaia, Tosi &Co. si preoccupassero di non far diventare il Veneto una barzelletta per i turisti di mezza Europa.

14.8.10

Il compagno Luca

Anche Luca Cordero di Montezemolo ha gettato la maschera. D'altronde lo sanno tutti che la Ferrari è rossa.

12.8.10

Non siamo razzisti, sono loro foresti


Fedele al motto ispiratore del Governatore Luca Zaia "prima i veneti", la giunta padana della regione Veneto nella stesura del nuovo statuto pone grande attenzione a favorire "tutti coloro che dimostrano un particolare legame con il territorio". Si sta pensando, ad esempio, ad un maggior punteggio per i veneti nelle graduatorie per l'assegnazione delle case popolari. Non si dica però che sono norme razziste, basterà infatti risiedere in Veneto da soli quindici anni per avere parità di trattamento anche se "foresti".
Naturalmente questo varrà per tutti i "foresti": cinesi, tunisini, senegalesi, bergamaschi, bresciani, torinesi....

11.8.10

Un morto ogni 5 giorni

 
Oggi un'altro, siamo arrivati a quarantuno suicidi dall'inizio dell'anno nelle carceri italiane, uno ogni cinque giorni.
Quarantuno persone sotto tutela dello Stato non hanno retto alle infernali condizioni in cui erano costrette a vivere. Condizioni che fanno assomigliare le nostre carceri a quelle di un paese del terzo mondo, luoghi destinati al recupero dei valori della legalità e del rispetto delle regole dove ogni giorno legalità e regole vengono calpestate: quasi 70.000 detenuti in carceri che ne possono contenere al massimo 44.000, celle per due persone che ne ospitano sei, letti a castello a tre piani dove si deve dormire legati per non rischiare di cadere di sotto, materassi a terra perchè non c'è più posto per le brande, spazi talmente limitati da dover fare i turni per poter stare in piedi, strutture fatiscenti, nessuna attività lavorativa, nessun programma di recupero, mancanza di beni elementari come i prodotti per la pulizia delle celle, carta igenica razzionata quando non assente, epidemie di malattie come la scabbia, agenti penitenziari pesantemente sotto organico costretti a fare i salti mortali per cercare di gestire la situazione e ridurre i danni per loro e per i detenunti.
Un morto ogni cinque giorni nelle carceri italiane: a quale livello deve arrivare la barbarie perchè diventi insopportabile per le coscienze di questo paese?

Il partito senza paura

Non temiamo di andare alle elezioni, ha dichiarato convinta Rosy Bindi, al Partito Democratico abbiamo mille argomenti contro Silvio Berlusconi. Speriamo ne abbiano anche due o tre per il futuro del paese.

10.8.10

L'antiberlusconiano

"Mobilitiamoci per contrastare i personalismi di chi antepone i propri particolari interessi al bene di tutti".
Silvio muove guerra...a se stesso.

7.8.10

Europarlamentari a caccia di alieni


Evidentemente non appagato dalla caccia agli immigrati in difesa della purezza del popolo padano e dell'Europa cristiana, ora l'europarlamentare Borghezio da Strasburgo si scaglia lancia in resta contro gli alieni e la loro cospirazione per dominare il mondo.
Che nostalgia di quando all'estero eravamo solo pizza e mandolino...

6.8.10

I meriti dell'Umberto per la laurea

L'università dell'Insubria di Varese ha proposto di assegnare una laurea honoris causa in scienza della comunicazione ad Umberto Bossi. Ricca di immagini la relazione preparata dal rettore per illustrare il grande valore culturale ed educativo dei metodi comunicativi del leader in canottiera.

5.8.10

Prova d'attrice

Irruzione di Nicolas Sarkozy durante le riprese dell'ultimo film di Woody Allen, infuriato cerca di portare via Carla Bruni dal set. Deve averla vista recitare.

4.8.10

Costituzione stracciata


Ormai non fanno nemmeno più finta, neanche ci provano a salvare le apparenze e almeno a parole rispettare quei principi ai quali hanno giurato fedeltà. La Costituzione è diventata un optional del quale si può fare tranquillamente a meno, un serie di norme e principi ininfluenti nel dibattito politico. Ecco allora che in un dibattito televisivo sull'attuale situazione del Governo, all'argomentazione che lo scioglimento delle Camere e la convocazione di elezioni sono poteri assegnati dalla Costituzione al Presidente della Repubblica, all'Onorevole Maurizio Lupi, parlamentare PDL e vicepresidente della Camera, pare normale e di buon senso controbattere che per la costituzione "materiale" se cade il governo bisogna tornare al voto perchè questo e stato eletto direttamente dai cittadini. Perchè Belusconi è stato nominato Presidente del Consiglio dagli elettori attraverso la scheda elettorale. Con assoluta naturalezza l'Onorevole Lupi fa carta straccia delle regole che sono alla base della Repubblica, calpesta senza alcuna remora quelle norme che proprio in virtù del suo ruolo di vicepresidente della Camera più di altri dovrebbe essere impegnato a rispettare e valorizzare. L'insieme di abitudini partitocratice e di prassi scellerate attraverso le quali si sono demolite le basi dello stato di diritto sono diventate punti di riferimento condivisi per l'agire politico, lo scempio di legalità una valida argomentazione a sostegno delle proprie posizioni.
Fino a quando si continuerà ad accettare e giustificare il prevalere della costituzione "materiale" sulla Costituzione scritta, l'aggiramento al rispetto delle regole, potranno cambiare i governi, le maggioranze politiche, ma questo paese continuerà a non essere un paese democratico.

3.8.10

Fumo padano

"Le nostre famiglie sono schiavizzate da uno Stato delinquente che ha pensato solo a portare via risorse".
Puntuali ad ogni estate arrivano le esternazioni di Umberto Bossi per galvanizzare il suo elettorato, convincerli che la Lega è sempre li, dura e pura, a contrastare il potere romano. Ecco allora che ogni raduno diventa l'occasione per distribuire con abbondanza frasi ad effetto, urlate e accompagnate dai sorrisi compiaciuti di tutto lo stato maggiore.
Il leader in canottiera ha capito perfettamente che il periodo estivo è particolarmente propizio per queste operazioni, giornali e tv hanno tutto lo spazio, e l'interesse, per dare ampio risalto a uscite roboanti pur sapendo perfettamente che queste non avranno alcuna conseguenza sul piano politico. La capacità di pronunciare frasi ad effetto con cui sollevare cortine fumogene sull'operato suo e della Lega è certamente notevole, ormai la tecnica è affinata negli anni e il risultato è sempre migliore, il popolo leghista risponde perfettamente alle sollecitazioni respingendo con forza qualsiasi possibiltà di dubbio. Quindi Roma continua ad essere ladrona e la Lega l'unico reale baluardo contro i delinquenti, gli immigrati, i terroni e naturalmente i froci. Poco importa se in realtà grazie al governo di cui fanno parte la polizia non ha neache i soldi per fornire le divise agli agenti o riparare le auto, se fondi a pioggia vengono elargiti per risanare il dissesto economico del comune di Catania provocato dagli amministratori amici della Lega, se siamo costretti a pagare milioni di euro di sanzioni perchè non vengono rispettate le direttive comunitarie. Su tutto questo la cappa di fumo è totale e impenetrabile, costantemente alimentata per rendere impossibile vedere oltre il proprio naso e scongiurare così il rischio di far scoprire che lo "Stato delinquente" da oltre quindici anni è gestito da Bossi e la sua banda.