21.3.15

Lo Stato di Barabba

In uno Stato di diritto serve un'accusa supportata da prove e fatti per affermare la colpevolezza di una persona, in uno Stato in cui i cittadini si sono trasformati in pubblico vociante la conoscenza è superflua, ed è sufficiente alzare il dito per indicare qualcuno come colpevole perchè questo lo diventi. Il diritto formale è sostituito con quello della piazza, sia questa reale o telematica, senza che ciò generi preoccupazione o almeno perplessità. Fino a poco tempo fa, ma sembra passato un secolo, serviva almeno un avviso di garanzia, ora non serve neppure essere indagato perchè la piazza di Barabba, come da tradizione, decida, anzi strilli, la condanna. Il gioco con la pelle delle persone sembra inarrestabile e sempre più feroce. E' una china molto pericolosa quella che porta a fondare il diritto sugli umori della piazza, perchè questa è volubile e facilmente usabile in varie direzioni e con diversi obiettivi. C'è da augurarsi che si trovi il coraggio di tornare a proclamare che la legalità si afferma e progredisce solo attraverso il rispetto delle regole formali, che non esistono scorciatoie o "convenienze" a cui dare priorità. La richiesta di legalità, perchè sia credibile, deve basarsi sul presupposto del rispetto della legge scritta anche quando questa tra lupi ed agnelli prevede che vengano salvaguardati i primi.

1.3.15

Buon senso

Buon senso imporrebbe una seria assunzione di responsabilità per le condizioni del paese ad un partito che negli ultimi anni ha diretto ministeri quali: Interni, Bilancio, Industria, Lavoro, Giustizia, Politiche Europee, Riforme Istituzionali, Semplificazione, Agricoltura. Buon senso appunto, ma quando mai questo ha avuto contatti con la Lega Nord.