27.1.14

TUTTI A CASA...

Io sto con Bisio.


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mai più




21.1.14

Latinorum

Ecco fatto, con grande velocità è stato sfornato anche italicum! Ma qual è la malattia a causa della quale in questo paese passiamo dall'uso di inutili, e spesso improbabili, termini anglofoni ad ancor più inutili termini latini? Perchè non si possono usare vocaboli della lingua corrente, chiari per tutti, lasciando perdere la ricerca frenetica di parole che suonino come più o meno ridicole storpiature? Non sarà che non possiamo fare a meno del latinorum perchè in fondo restiamo un paese di azzeccagarbugli?

15.1.14

Le citazioni al tempo della crisi

Si sa, quando c'è la crisi si cerca di risparmiare e si rinuncia un po' alla qualità per stare dentro al bilancio. Le spese si finisce per farle al discount e magari dal merlot si passa al tavernello e dalla fontina al fontal. Capita un po' con tutto di far scendere il livello qualitativo, capita perfino con i riferimenti culturali e le citazioni usate per provare a dare un qualche lustro ai propri discorsi. Se in tempo di benessere potevi sentire Senatori che alzandosi in piedi nel Senato della Repubblica temerariamente si avventuravano in citazioni di Marx, Spinoza, Kant, Beccaria, Machiavelli, Einaudi, oggi ci si deve accontentare di Bitonci che come riferimento culturale cita wikipedia, malamente. Ma forse questo non dipende dalla crisi...

13.1.14

Regali preziosi

"Dai diamanti non nasce niente". Questa è certamente una delle strofe più conosciute delle canzoni di De Andrè ma è anche una delle immagini più vere. Perchè non sono gli oggetti costosi a riempiere l'animo, a dare il senso della vita, sono invece i gesti e le parole le uniche cose che arrivano, per restarci, nel profondo del cuore. Alcune semplici parole possono scaldarti l'animo a farti sentire vivo come poche altre cose potrebbero fare. Parole inattese, non dovute e quindi sincere arrivano e si fissano dentro di te come quelle incise su una tavola di marmo da uno scalpello sapientemente usato. Fino a quando avrò la fortuna di incontrare sul mio cammino persone che scelgono di farmi questi doni realmente preziosi, saprò di essere vivo.

7.1.14

Gli si dia una zappa


Quando il titolo di un articolo, sia questo su carta o sul web, nulla ha a che vedere con il testo sottostante, o addirittura afferma l'opposto, non si può fare a meno di chiedersi come sia possibile e perchè accade una cosa del genere. Le risposte che ci si riesce a dare purtroppo sono una più sconsolante dell'altra, si va infatti dalla distrazione sciatta, alla squallida voglia di sensazionalismo per cercare miseramente di attirare qualche lettore in più. Nel mare dei telegenici e stimatissimi giornalisti quotidianamente impegnati a fustigare il mal costume, la mancanza di serietà e correttezza altrui, a censurare tizio o caio per le promesse non mantenute ed usate come specchietto per le allodole, appaiono sempre più come dei naufraghi volutamente lasciati andare alla deriva quanti cercano di usare con attenzione e serietà il delicato, ma potentissimo, strumento dell'informazione. Perchè l’informazione è di gran lunga l’arma più potente che ci sia in circolazione, un’arma che può far crescere rapidamente il livello della civiltà di un paese, ma ancor più rapidamente lo può far sprofondare. Andrebbe quindi maneggiato sempre con molta attenzione ed anche con un leggero e salutare velo di preoccupazione, si dovrebbe sempre tenere a mente che le parole restano. Come tutti gli ordini anche quello dei giornalisti è inutile se non addirittura dannoso, ma se proprio di questo non se ne può fare a meno, non sarebbe male se al suo interno qualcuno, trovando una briciola di dignità ed orgoglio professionale, decidesse di togliere a certi signori dalle mani una tastiera per sostituirla con una zappa. Sperando che almeno con quella non facciano danni.

5.1.14

Chiarezza è fatta


Le parole di Papa Francesco sui gay hanno reso chiaro a tutti quello che da molti era da tempo sostenuto. Le posizioni sulle coppie omosessuali dei vari Alfano, Giovanardi, Sacconi, Binetti & C. non sono dovute al desiderio di difendere il pensiero cattolico, ma dal fatto di essere incontrovertibilmente degli ignoranti.

4.1.14

Chiamatela Carmela

Ma qual è il problema? Veramente lo chiedo perché non riesco proprio a capire. Qual è l’orrore, il pericolo o il non so che, nel voler vivere assieme alla persona che si ama. Ogni volta che qualcuno prova più o meno timidamente ad aprire una discussione sul riconoscimento giuridico per le famiglie omosessuali, scattano le crisi di nervi e qualcuno va completamente fuori di testa cominciando a gridare e lanciare anatemi. "Salviamo la famiglia!" subito si comincia ad urlare e ad infilare in discorsi nei quali è abbastanza difficile trovare una logica. Ma chi la tocca la famiglia “tradizionale” (parlano di persone come della salvaguardia del formaggio di fossa), ma chi o cosa la attacca, la mina, la vuole disgregare. Tanto per essere chiari e fugare strani dubbi, a nessuno tra quanti chiedono di riconoscere le unioni omosessuali passa per la testa che questo comporti di annullare quelle eterosessuali. Invece non possono che essere definiti demenziali discorsi in cui una richiesta fatta per aumentare i diritti e le garanzie per le persone viene accusata di pericolo per la società. Discorsi fuori dal tempo e dallo sviluppo civile, per i quali basterebbe richiamare ad esempio il rapporto approvato a Strasburgo dove si dichiara che gli stati non devono dare ''definizioni restrittive di famiglia''. Ma vi spaventa proprio tanto, vi fa passare notti insonne o piene di incubi che venga definita famiglia anche quella composta da persone dello stesso sesso? Ecco, allora invece di chiamarla famiglia chiamatela Carmela, ma decidetevi ad accettare un fatto assolutamente normale: due persone che si amano devono avere sempre gli stessi diritti e doveri.