31.10.10

Cinquantotto

Non spero certo che riacquistiate il rispetto della legalità e dello stato di diritto che di tutta evidenza non avete  mai avuto, ma almeno signori del governo abbiate il buon gusto, ammesso che  qualcuno di voi sappia cosa sia, di risparmiarci lo sguardo contrito di circostanza e le fasulle dichiarazioni del tipo: "stiamo operando attivamente per evitare che fatti come questi abbiano a ripetersi". Abbiate il coraggio di dire chiaramente che non ve ne frega niente dei detenuti che si suicidano in carcere per le condizioni disumane, sì disumane, in cui voi, e non altri, li costringete a vivere.
A quale livello di degrado devono arrivare le carceri prima di veder finire questa strage, carneficina, mattanza, massacro, non so più come chiamarlo questo schifo, ad oggi il bilancio ufficiale dei detenuti suicidatisi nel 2010 è arrivato a 58, uno ogni 5 giorni.
Evidententemente non è ancora abbastanza, serve altro sangue di detenuti. Ma non temete arriverà prestissimo.

28.10.10

Solo un sorriso

Una amica alcuni giorni fa, un po' per giocare e un po' forse per farsi fare dei "grattini" sotto il mento, dice: "sono solo una ragazza che sorride". Questa frase da quel momento mi ronza costantemente nella testa. Quel "solo"  in particolare mi ha portato a guardare i volti che incontro in modo ancora più insistente di quanto faccio di solito. Non è facile trovare gente che sorride, si incontrano un sacco di sguardi tristi, corrucciati, frettolosi, stufi, cattivi, sostenuti, impauriti, sguardi che incrociano il tuo lanciandoti uno scortese: "beh, che vuoi, chi sei". Anche tra le persone in compagnia spesso è difficlie trovare sorrisi, forse risate, ma è un cosa diversa. Una risata è più uno sfogo, un'esplosione, un sorriso è qualcosa di più interiore è più caldo, più avvolgente.
Insomma da qualche giorno passo il tempo guardando la gente e cercando il sorriso negli occhi, perchè il sorriso nasce da li e poi si espande, e faccio fatica a trovarlo. Per fortuna ogni tanto se ne trovano e sono sempre belli, in effetti una risata può essere brutta o sguaita ma un sorriso no, credo sia impossibile. Un sorriso può essere gioioso, beffardo, malizioso, provocante, sfottente, gongolante, ma brutto no.
Non so esattamente cosa voglio dire con questo scrivere disordinato e istintivo, forse anzi di sicuro nulla di particolare, so però, cara amica mia, che la tua capacità di sorridere è una grande cosa che purtroppo pochi possiedono. Non permettere a nessuno di portartela via.

I costi della cultura

Rispondendo ad una domanda sui continui tagli alla cultura e sulla dichiarazione di un ministro secondo cui con la cultura non si mangia, Giorgio Albertazzi afferma: "Non si comprende che se la cultura costa, la non cultura costa molto di più".
Hanno invece perfettamente compreso quanto la non cultura possa essere per qualcuno  un'enorme fonte di guadagno.

27.10.10

Questioni primarie

Il Ministro della salute Fazio: "Inaccettabile che i medici fumino". Bravo Ministro, che i medici si limitino a litigare per uccidere i pazienti.

25.10.10

Amicizia e amore

Ma c'è veramente tanta differenza tra una nuova amicizia e un nuovo amore? O più in generale tra amicizia e amore? A me pare di no, entrambe sono una lenta ma continua scoperta, in entrambe la voglia di conoscersi e scambiarsi le emozioni è fortissima. Amicizia e amore sono intrisi di attrazione fisica, le due persono si "annusano" per comprendersi veramente a fondo.Tutti e due i sentimenti possono durare a lungo, costruire un legame fondamentale per la nostra vita, oppure dissolversi dopo poco. Si può piangere, gioire, preoccuparsi, fare cose da matti sia per un amico che per...già per che cosa? cos'è la persona amata se non un amico, un vero amico, e cos'è un amico, un vero amico, se non una persona che ami?
I mie amici sono anche degli amori e miei amori dei grandi amici, ma forse sono io che anche su questo ho le idee confuse.

Parola di Nichi

Il raffinato oratore tuona dal palco: "Basta con l'anticlericalismo"
Giusto, meglio il clericalismo.

23.10.10

I primi quarant'anni

Anche dopo averli raggiunti non sono mai riuscito a capire la storia dei quarant'anni. Il traguardo, la tappa a cui fermarsi a riflettere e fare un consuntivo, il punto di svolta. Ci metto anche impegno nell'ascoltare le spiegazione dell'ennesimo amico giunto sulla soglia dei quaranta, ma niente da fare resto sempre con quell'aria un po' smarrita e un po' ebete di chi proprio non vede tutte queste cose fondamentali. Il mio quarantesimo "tagliando" è stato identico al trentanovesimo e al quarantunesimo, nulla di più o di di meno. Perchè mai deve esserci una data precisa in cui fare i conti con il passato e definire il futuro, un giorno per dire: "ora sono grande". Ogni giorno è un punto di svolta o un momento per riflettere su noi stessi, per fare scelte con le quali imboccare una strada nuova o restare convintamente sulla stessa via. E se i quaranta sono un traguardo, i cinquanta cosa sono, e i trenta?
Forse il vero punto di svolta nella vita di ognuno è quello in cui si riesce a raggiungere un equilibrio con se stessi, a capire come ogni giorno sia un traguardo e un punto di partenza, come il domani sia un qualcosa di unico ed irripetibile in cui dipenderà molto da noi riuscire ad usare il tempo senza esserne solamente consumati. E tutto questo può accadere a ventisette, trentacinque, quarantotto anni, o mai.

Problemi di tempo

Problema: un buffo signore dichiara che in una settimana nominerà un ministro, il ministro viene nominato dopo cinque mesi.
Dopo quanto tempo sarà risolta l'emergenza che lo stesso buffo signore ha dichiarato di risolvere in dieci giorni?

Tempo a disposizione: esattamente un po'.

20.10.10

Bisogni primari

Sono quell'insieme di beni materiali, e non, fondamentali per vivere, quelle cose che quando ti mancano te ne accorgi subito perché è come se ti mancasse l'aria, senza non puoi vivere, non ce la fai. Un mio bisogno primario è la gente, lo stare insieme alle persone per parlare, ascoltare, capire e farmi capire. Sto male quando per troppo tempo non riesco a stare insieme ad amici di vecchia data o a persone nuove da scoprire e capire. In questo periodo sono particolarmente fortunato, trovo sul mio cammino faccie nuove una più interessante dell'altra, persone belle da vedere e da ascoltare, con cui parlare e, altro bisogno primario, sorridere. Penso diventeranno degli amici importanti. A loro un grazie, anche se tra amici non serve dirlo, perché sono i miei bisogni primari, senza di loro mi sarebbe più difficile vivere.

19.10.10

Un popolo dimenticato

Spulcio tra vecchie cose scritte tempo fa, testi dettati da un misto di indignazione e speranza di suscitare interesse in qualcuno, da una incapacità a starmene zitto e girarmi dall'altra parte autoassolvendomi con frasi del tipo: "tanto nessuno ti ascolta" "da solo cosa pensi di fare". Ecco, io proprio non riesco a far finta di nulla, ad uniformarmi, continuo a credere di dover provare a fare qualcosa.
Era il settembre del 2007, in Birmania monaci buddisti scendevano in piazza per protestare con una marcia pacifica contro la giunta militare che governa il Paese da più di quindici anni, e che ha ridotto alla fame la popolazione. Le televisioni di tutto il mondo diedero un rilievo enorme agli eventi, al massacro che veniva commesso dalle autorità, centinaia di monaci e cittadini uccisi, picchiati, arrestati. Decine di appelli e manifesti vennero lanciati in occidente, sembrava che tutti volessero sostenere i birmani. Poi inporovvisamente il silenzio, passata l'emozione e l'effetto spettacolare tutto tornò nel silenzio. Un silenzio che continua, cancellando completamente la cosnoscenza sul dramma di quel popolo sempre più solo ed allo stremo. L'unione europea nominò adirittura un'inviato speciale, Piero Fassino, che però non servì assolutamente a nulla.
Allora questo piccolo vecchio testo ritrovato, questo minisculo sasso lanciato nel 2007 nel mare dell'indifferenza sento il bisogno di ripubblicarlo.

"Non lasciateci soli, non dimenticateci". Erano queste le parole che i manifestanti per la libertà e la democrazia in Birmania avevano rivolto al mondo occidedentale mentre venivavano brutalmente repressi dal regime. Puntualmente invece appena finite le manifestazione e gli scontri di piazza, ma non certo i pestaggi e le sparizioni dei manifestanti, i media occidentali "ufficiali" hanno praticamente eliminato le voci dei Birmani da quelle degne di essere riportate su carta o in video. Sembra quasi impossibile per i nostri media trovare 20-25 righe per mantere uno spazio di informazione che consenta di tenere aperta su quel mondo una finestra dalla quale gli oppositori del regime possano esprimersi e dare forza alla loro lotta. Eppure non dovrebbe essere difficile farlo, le notizie sicuramente ci sono e si possono avere, esistono gruppi di esuli che riescono tra mille difficoltà e pericoli personali a restare in contatto con gli oppositori birmani. Non sarebbe certo una insopportabile perdita per la nostra democrazia, anzi ne guadagnerebbe, se dai giornali si sottraesse un po' di spazio alle quotidiane beghe politiche, o alle spesso banali e insignificanti dichiarazioni di qualche politico nostrano di primo, ma spesso anche di secondo e terzo, livello per dare spazio a quei gruppi che, dall'interno di paesi dittatoriali, si battono democraticamente per la libertà. Mantenere costantemente uno spazio di informazionie nei nostri media su quanto accade in Birmania e ai birmani sarebbe sicuramente un modo di accogliere l'appello di Aung San Suu Kyi: "Usate le vostre libertà per promuovere la nostra".

17.10.10

Misteri veneziani

Il mistero su chi sia il noto veneziano che vorrebbe costruirsi una villetta nell'isola di Torcello è stato risolto. Scoperto il vero progetto della casa.



16.10.10

Salti mortali

Calderoli invoca un patto del trampolino. Ha ragione, servono dei salti mortali per credere a questo governo.

Magistrati indefessi

La procura di Palermo ha avviato un'indagine per accertare l'identità del cadavere di Salvatore Giuliano ucciso nel 1950.
Già annunciata l'apertura di un fascicolo sui vespri sicialiani.

14.10.10

Pioggia sporca

C'è la pioggia rinfrescante, che lascia un'aria pulita quando finisce, c'è quella impetuosa ed improvvisa che spazza via tutto sotto gli occhi spalancati della genta, c'è una pioggia sporca, non impetuosa ma in grado di far crollare lentamente costruzioni sontuose scavando le fondamenta, sgretolando i pilastri che le sorreggono. Una pioggia sottile ed insidiosa dalla quale ci si deve difendere, da spiegare perchè tutti imparino a riconoscerla ed evitarla. Ma sono pochi coloro i quali la sanno riconoscere, molti di più quanti prefersicono farsene bagnare, perchè è una pioggia dall'apparenza calda e confortevole.
Quei pochi allora devono darsi darsi da fare, creare dei gruppi di avvistamento in grado di dare l'allarme quando si avvicina, gruppi sempre in allerta disposti a non dormire o non mangiare se la pioggia sporca comincia a cadere. Sentinelle che sappiano non distrarsi dall'obiettivo anche se vengono derisi dai molti convinti che quella pioggia non sia un pericolo ma un evento con il quale convivere.
E tu scegli di far parte di quelle sentinelle, senti di doverlo fare, non ti spaventa la fatica o la solitudine quando trascorri ore e ore a presidiare il piccolo e poco confortevole posto di osservazione. Lo fai senza chiedere nulla, lo fai perchè hai visto i danni di quella poggia sporca, ne hai studiato l'evoluzione; e allora te ne tieni alla larga, non ti fai bagnare i piede e le mani, avverti gli altri di fare altrettanto, di stare attenti perchè quando inizia a bagnare è difficile fermarla. E così vai avanti giorno dopo giorno perchè l'attenzione va sempre tenuta alta, ma anche perchè ti piace farlo, perchè quei piccoli gruppi d'avvistamento sono composti da gente simpatica, un po' matta ma simpatica, gente che non ha grandi averi ma che sa donare molto, gente che vive ogni giorno.
Poi un giorno quella pioggia sporca te la trovi dentro casa, qualcuno l'ha fatta entrare, ce l'hai addosso e ti sporca esattamente come ha sporcato gli altri. Ora non puoi più avvertire gli altri di fare attentenzione, perchè sei nelle stesse loro condizioni. Improvvisamente ti senti perso, senza parole, avvolto da una delusione enorme. Esci e ti siedi sul marcepiede davanti casa inebetito e incredulo senza sapere come reagire, intuisci che molto forse tutto del tuo lavoro è andato distrutto, provi ad organizzare qualche pensiero confuso, immagini che l'unica cosa sensata da fare sarebbe quella di rientrare in casa per eliminare quella pioggia sporca e ricominciare. Ma sei troppo spossato e deluso, forse non ne hai più la forza. Resti li seduto sul marciapiede a guardare gli altri che non si accorgono di essere sempre più sommersi da quella pioggia sporca. Guardi, guardi solamente perchè non puoi più parlare.

13.10.10

Fascino caldo


La sua bellezza riesce sempre ad avvolgermi.

Onore a tutti i caduti

Saremmo un paese migliore e più civile se sapessimo provare la stessa indignazione, la stessa commozione, se sapessimo esprimere concretamente la stessa solidarietà, se sapessimo riservare lo stesso onore a tutti i caduti sul lavoro, siano muratori, operai, agricoltori o militari.

11.10.10

Ad un tiro di schioppo

Può capitare di trovare un posto da favola, un posto dove puoi riscoprire cos'è il silenzio, quel silenzio che ormai non sentivi da anni, rivedere le stelle sorprendendoti di quante siano, un posto che per definire incantato manca solo di una fata (ma forse c'è e tu semplicemente non la sai vedere), un posto circondato da prati talmente verdi che sembrano dipinti, dove i funghi sono così facili da trovare che sembrano messi apposta. Può capitare di trovare ad un tiro di schioppo dallo smog in cui quotidiamente vivi una casa da sogno immersa in una natura incredibile, può capitare di riuscire a condividere tutto questo con persone simpatiche e piacevoli con le quali non riuscivi ad incontrarti da tempo.
Capita che in un posto così magico tu non possa uscire dalla porta di casa senza correre il rischio di essere impallinato da cento tiri di schioppo sparati da un'esercito di imbecilli armati di doppietta.

8.10.10

Un dubbio

Mi domando se ora che è venuta chiaramente alla luce la triste e misera realtà sulla vicenda di Sarah Scazzi, continuare ad insistere con immagini ed interviste, le quali nulla di rilevante aggiungono, sia fare informazione o semplicemente il percorrere un consueto sentiero attraverso il quale appagare morbose pruderie e solleticare le "pance". Non so...

7.10.10

Fastidi insopportabili

Ma che paese è quello in cui ci si infastidisce perchè sull'autobus c'è un cane che accompagna un cieco? Un paese brutto.

Modelli da copiare

Gian Paolo Gobbo, Sindaco di Treviso nonchè segretario nazionale della Lega Nord-Liga Veneta, dichiara che per l'immigrazione bisogna ispirarsi al modello americano.
Bene Gobbo, cominciamo copiando le cose semplici: ius soli.

6.10.10

Inutili sofferenze

Lo si era detto, spiegato. Inascoltati lo si era urlato che la legge sulla fecodazione assistita era, oltre che antiscentifica e retrograda, anticostituzionale. Oggi il tribunale di Firenze evidenzia questo aspetto rinviando nuovamente la legge alla corte costituzionale. Come previsto pezzo dopo pezzo il testo viene smontato in base ai principi presenti in costituzione, tornando così a rendere possibile quanto già lo era. Da quando è stata promulgata la legge 40 ha causato solo problemi e sofferenza costringendo centinaia di coppie con problemi di infertitiltà a quel costoso turismo sanitario che a parole tutti dicevano di voler scongiurare.
Per ottenere i favori delle gerarchie vaticane si scelse di andare contro la scienza e chiudere gli occhi e la mente sui bisogni della gente, si disse che si voleva scongiurare un ipotetico far west e si scelse di intraprendere il ritorno al medioevo.
Un percorso verso il buio che sta continuando con il disegno di legge sul testamento biologico. Lo si sta dicendo, spiegando, inascoltati lo si sta urlando che la legge sul testamento biologico oltre che antiscentifica e retrograda è anticostituzionale. Proviamo a evitare altre inutili sofferenze.

4.10.10

Mattanza

Cinquantadue. Ormai è una mattanza, nelle carceri italiane i suicidi si susseguono senza sosta, cinquantadue persone hanno visto trasformarsi la cella di un penitenziario dello stato nella propria camera della morte. A oggi Cinquantadue, domani forse saranno cinquantatre.
Tranquilli comunque, continuate pure a raccontare barzellette.

2.10.10

Che storia

Può fare dei brutti scherzi la storia, soprattutto se conoscedola poco, o affatto, la si maneggia con superficialità. Mi tengo quindi alla larga da narrazioni a carattere storico, non mi infilo in dissertazioni su ceppi etnici, A.C. D.C., dominazioni e conquiste, mi limito a qualche considerazione nata mettendo assieme alcuni accadimenti.
S.P.Q.R., ovvero la vicenda che ha visto il leader in canottiera al centro delle polemiche per gli insulti ai romani. In realtà non è cosa nuova sentire invettive lanciate verso Roma dalle valli bergamasche o dalle pianure venete, non da oggi si cerca di far passare una storia che vuole il nord antagonista di Roma da sempre, un pasticciato tentativo di cancellare come in realtà le origine dello sviluppo del nord siano fortemente legate all'impero romano a cui le nostri genti aderirono convintamente e difesero con forza.
Ecco allora che nel bel mezzo di sproloqui su Roma e i romani, improbabili ricostruzioni di origini e tradizioni, può capitare di ritrovarsi tra le mani una foto di qualche anno fa della pianura padana (non padania per favore, che sono stufo sentirmi dire che vivo in padania. Mi è difficile vivere in un posto che non esiste...ma questa è geografia), in cui la didascalia riporta: "Sant'Eulalia dimostra tuttora la sua devozione al guerriero romano Caio Vettonio dedicandogli, dopo quasi duemila anni, una via". Per chi fosse interessato la via intitolata al guerriero romano, assieme al suo prestigioso sarcofago, si trova a Borso del Grappa (TV). Per visitare il ridente paese rivolgersi al sindaco della Lega.