28.8.15

A questo qui che si risponde?

Capita a tutti almeno una volta nella vita, è inevitabile, trovi una giornata che gira storta ed in un attimo eccola la: la cazzata è fatta. Certo, dopo è seccante ammetterla, un po' per orgoglio ma anche perchè è fastidioso dover chiedere scusa e magari tornare indietro sui propri passi. Soprattutto se sei uno conosciuto che magari ricopre un incarico pubblico. Allora non resta che cercare qualche modo per non farla apparire per quello che è, la cazzata. Si può dire a chi te la fa notare che è invidioso delle tue vittorie, che è un intellettuale da strapazzo, che è straniero e non capisce, se è uno famoso si può provare a sostenere che è in cerca di pubblicità, alcuni addirittura arrivano a cercare improbabili difese sbeffeggiando critici dal doppio cognome. Se però poi arriva uno che, non cerca pubblicità, non ha alcuna invidia per i tuoi successi elettorali, sta a Roma, non ha un cognome doppio ma addirittura solo un nome, di mestiere fa il Papa, ed essendo tu cattolico gli devi pure obbedienza, e si mette a benedire ed invitare a proseguire nel lavoro di pubblicazione di quei libri che tu con atto d'imperio hai censurato perchè pericolosi per l'infanzia, ecco ad uno così che gli dici? Gli scrivi un tweet con una faccina irridente? No, mi sa di no, mi sa che puoi dire solo una cosa: è vero, ho fatto una colossale cazzata!

22.8.15

Ci mancavano i Vigilantes

Sotto la spinta del Sindaco di Venezia Luigi Brugnaro, nei giorni scorsi l'Assessore ai trasporti Boraso ha dato il via al posizionamento di vigilanti armati in Piazzale Roma, la porta d'ingresso alla città, stipulando un accordo con la holding AVM. Già previsto che dopo un periodo di prova questi vigliantes salgano, naturalmente armati, anche a bordo dei mezzi pubblici. La notizia è stata ripresa dalla stampa ma a questa pare non essere giunta da Ca' Farsetti nessuna informazione in merito ai poteri di cui dispongono tali guardie private. Non si sa se, al pari degli agenti di pubblica sicurezza, possono fermare, trattenere, perquisire, arrestare persone da loro considerate pericolose, oppure se si devono limitare, anche qui sempre che possano, a chiedere i documenti d'identità. A questi non secondari aspetti del servizio pagato, non si sa quanto, alla holding partecipata dal Comune, non si trova, o almeno io non ho trovato, risposta neanche sul sito istituzionale del Comune. Sembra impossibile conoscere con quali modalità e contenuti è stato stipulato un appalto che riguarda il delicato, e tanto agitato, tema dell'ordine pubblico. Non è dato sapere neanche cosa ha impedito all'Assessore di ricorre all'uso della polizia urbana, tenendo conto che era stato categoricamente annunciato che con l'amministrazione Brugnaro gli agenti sarebbero usciti in strada anziché stare in ufficio. Tutta questa mancanza di chiarezza da parte dell'amministrazione comunale inevitabilmente fa sorgere il dubbio di trovarsi, ancora una volta, davanti ad una iniziativa improvvisata per mantenere la promessa elettorale di maggior sicurezza per i cittadini, che per il Sindaco sembra significare più gente armata per strada, ma che in realtà proprio dal punto di vista della sicurezza appare di scarsa, se non nulla, efficacia. Speriamo che sia almeno legittima.

18.8.15

Solo invidia!

Critiche da tutto il mondo, testate giornalistiche internazionali che pubblicano in prima pagina resoconti, non certo benevoli, su quanto accade a Venezia in queste settimane. Di Venezia si occupa il mondo, come è normale per chi ha consapevolezza dell'importanza della città e del conseguente livello di attenzione di cui gode a livello mondiale. Non a caso all'esplosione dello scandalo mose sulla stampa estera finì Orsoni e non Galan, le cui accuse erano certamente più pesanti. Difronte a questa situazione la giunta comunale, con il Sindaco in testa, non sente la necessità di fare, o non è in grado, alcuna analisi o riflessione approfondita, non sente il dovere di dare una qualche argomentata risposta per confutare ciò che dal mondo viene detto. Come ci si potrebbe aspettare da un piccolo paesino dove le principali problematiche riguardano la riparazione dei tombini e la pulizia delle strade, la Giunta veneziana si limita a considerare quanto viene detto e scritto oltre i confini cittadini e nazionali come sguaiati ed immotivati attacchi provenienti da chi ha perso le elezioni. Insomma, il tutto viene trattato come fosse un banale problema d'invidia tra paesani. Il massimo che si riesce a sentire, o meglio, a leggere su twitter, come “ragionamento” politico sono frasi del Sindaco tipo: “i cittadini mi hanno chiesto questo”, frase che peraltro fa pensare a poteri telepatici visto che molti cittadini non ricordano di aver mai chiesto “questo”. Oppure “Elton John fora i schei!” dimenticando che proprio Elton John contribuì in modo notevole per la riapertura della Fenice. Non sono da meno i suoi assessori, a partire da quelli “ggiovani”, nel riprendere le frasi di spessore del primo cittadino in modo tanto convinto da farle diventare un mantra del pensiero fucsia: “le elezioni le abbiamo vinte noi e tu te la mangi”. Certo, il livello del confronto dialettico tra una città internazionale come Venezia ed il resto del mondo non pare particolarmente elevato, ma del resto cosa aspettarsi da chi per riassumere il proprio pensiero politico non va oltre un'espressione dialettale.
(Naturalmente parlo per invidia).

14.8.15

Basta con il partito del no!

Diciamolo ancora una volta, forte e chiaro: Basta con il partito del no! Non se ne può veramente più di persone che raggruppate in partiti, partitini, movimenti generalmente comunisti, lobby più o meno oscure, dicono sempre no mettendo continuamente i bastoni tra le ruote ad ogni innovazione. Che per ogni novità cercano mille cavilli per far si che non si realizzi. Persone che vorrebbero vedere tutto restare immobile, arrestare il progresso. Bisogna invece dire sì, avanzare in direzione del progresso, correre verso i suoi traguardi tanto affascinanti quanto a volte ignoti. Fortunatamente esistono queste forze del sì, ed una di queste, grazie al suo condottiero, ha recentemente espugnato una roccaforte dei signori del no. E non parliamo mica di un cittadina qualsiasi dell'entroterra nordestino come potrebbe essere Spinola, no no, cari miei qui si parla della città più famosa al mondo: Venezia. La città che tutti almeno una volta nella vita vorrebbero vistare. Eccola quindi finalmente l'amministrazione del sì che nuova di zecca, ancor prima di essere insediata perchè verso il progresso si deve andare spediti, da il via ad una scoppiettante serie di iniziative per dare la misura dello spirito innovatore. No ai libri per bambini che aiutano a comprendere le diversità presenti nella società, no alla mostra fotografica che illustra, con scatti d'autore, il contrasto delle grandi navi con la laguna di Venezia, no alle aree ZTL della “terraferma”, no ai giornalisti dentro il palazzo del Comune, no al parco della laguna nord, no al bike sharing, no al camper per la campagna sulla riduzione del danno sulle droghe... Non so ma ho come l'impressione che qualcosa non torni, che qualche prode uomo del sì sia confuso. Ma probabilmente sono io a non capire come funziona il vento della novità. Deve essere proprio così, perchè effettivamente a pensarci con attenzione si trova il sì al nuovo della meravigliosa compagine comunale tutta proiettata verso il futuro. Un sì grande ed inequivocabile: il sì a quell'enorme cubo di cemento che hanno appiccicato all'hotel Santa Chiara.