30.11.14

Insopportabili...

… quelli che su ogni cosa sentono il dovere di dire qualcosa
… quelli che sanno sempre come si dovrebbe fare ma non lo fanno mai
… quelli che scendono in campo senza sapere le regole del gioco
… quelli che "Tutti ladri!", gli altri
… quelli che si sentono migliori perchè non si occupano di politica
… quelli che "noi siamo la società civile!"
… quelli che hanno preso il web per la nuova bibbia
… quelli che leggono sempre tra le righe
… quelli che sono proiettati verso il domani senza sapere nulla di ieri
… quelli che le radice cristiane, ma gli immigrati fuori dalle balle
… quelli che "a me non la si fa!"
 
Non li sopporto!

29.11.14

Così fan tutti

Grande  scalpore e titoloni sui media per la nomina del "direttorio" da parte di Beppe Grillo. Ma  cosa ha fatto di così particolare o innovativo da meritare tutto questo clamore? In fondo si è limitato a nominare una segreteria con tanto di ratifica attraverso il voto degli iscritti. Ha semplicemente fatto quello che da sempre vediamo fare nella politica nazionale, quello che fa un partito qualunque.

25.11.14

Samantha è l'Europa

C'è in questi giorni una diffusa attenzione a quanto avviene dalle parti delle luna, ed anche più in la,  ma è un'attenzione come sempre superficiale, dettata più dal bisogno di non sentirsi fuori dall'evento che dalla voglia capire e ragionare. Della missione di  Samantha Cristoforetti si parla fondamentalmente in chiave "italiana",  viene enfatizzato al massimo ogni aspetto nazionale in una specie di celebrazione di una autarchica via allo spazio. Marginalizzato il fatto che il Capitano Cristoforetti sia sulla ISS perchè astronauta dell'agenzia spaziale europea, pare che la parola Europa debba essere usata con parsimonia, sia mai che a qualcuno venga il sospetto che l'Europa in fondo potrebbe non essere solo quella cosa orribile che si va raccontando, ma anche, anzi soprattutto, un qualcosa su cui investire in prospettiva di un futuro vincente. Eppure sarebbe facile descrivere Samantha Cristoforetti come un perfetto esempio positivo di cosa voglia dire essere europei: diplomata a Trento, laureata a Monaco con parte degli studi a Tolosa, vive a Colonia e lavora per un ente il cui quartier generale è a Parigi. Ma no, quello che conta è ingrassare l'amor patrio (per capirci: quello che sfoderiamo quando gioca la nazionale di calcio), e allora via a raccontare dell'italiana Cristoforetti che è la prima astronauta italiana (repetita iuvant), orgoglio dell'Italia tutta e bla...bla...bla....
Poi però vai sul suo profilo twitter, leggi come lei si definisce e ti rallegri: Samantha Cristoforetti, European of Italian nationality.

12.11.14

L'annientamento delle istituzioni

Il costante decadimento del dibattito politico, la banalizzazione di ogni tema che riguarda la vita delle istituzioni e le sue regole, sta assumendo toni sempre più gravi e pericolosi. L'ultimo esempio è il dibattito attorno al possibile sostituto, o sostituta, di Giorgio Napolitano alla Presidenza della Repubblica. Il toto nomine e i sondaggi che tutti i media si prodigano a divulgare spesso con lo stucchevole scopo di dimostrarsi attenti al volere della società civile, qualunque cosa questo significhi, sembrano dimenticare la fondamentale importanza della nomina nel panorama istituzionale, e la difficoltà che tale carica comporta. Spuntano i nomi più disparati per i quali spesso è difficile trovare quelle caratteristiche fondamentali che deve avere la più alta carica dello Stato, si arriva a dare spazio alle dichiarazione di chi vorrebbe un Presidente quarantenne senza neanche sottolineare la “bestialità” di una tale dichiarazione, dato che la costituzione impone come età minima i cinquant'anni.  Resta ai margini il fatto che si sta parlando di chi deve rappresentare l'unità del paese, e quindi possedere la capacità di estraniarsi dalla “lotta” di parte, o il fatto che  la costituzione assegna non solo poteri di rappresentanza, ma anche poteri concreti i quali per essere esercitati richiedono esperienza, capacità di mediazione e senso dello Stato, come la presidenza del CSM, il comando delle forze armate e la nomina del Presidente del Consiglio. Sì, perchè nonostante quello che molti vanno impunemente blaterando, il Presidente del Consiglio non viene eletto ma nominato. Il tema sembra trasformarsi in un gioco da fare nel tempo libero, in un dibattito che assomiglia a quello per la nomina del rappresentante di classe, una questione tutta locale, dove il fattore autorevolezza e capacità di relazionarsi con il resto del mondo è di fatto espunto. Questo agire si inserisce perfettamente nel continuo processo di delegittimazione delle istituzioni portato avanti attraverso un costante lavoro di “non conoscenza” con il quale si ottiene di farle apparire come un qualcosa di inutile quando non dannose. E' un percorso estremamente pericoloso quello che in troppi, disinvoltamente, percorrono, perchè il cavalcare lo scontento, il banalizzare tutto  dando spazio a ciò che dovrebbe rimanere relegato nei bar, il solleticare le “pance” invece di stimolare le menti, può certamente portare ad un aumento delle tirature o a facili gradimenti popolari, ma inevitabilmente conduce alla distruzione del senso dello Stato, della democrazia e più in generale della comunità. Sarà bene si cominci a fare attenzione, perchè a distruggere le istituzioni repubblicane ci vuole molto poco, assai complicato invece è ricostruirle e per farlo spesso si paga un prezzo di sangue.

10.11.14

Giusto peso alle dichiarazioni

Non trovo nulla di cui stupirsi davanti alle affermazioni di un prelato, più o meno alto, che adducendo motivazioni relative alla sua fede si dichiari contrario, se non inorridito, difronte a leggi che autorizzano  l'aborto, l'eutanasia, il matrimonio tra persone dello stesso sesso, la fecondazione assistita, il divorzio ecc. ecc. Ciò di cui ci si deve stupire, anzi indignare, è che uno Stato laico per definizione costituzionale, di tali affermazioni ne faccia terreno di discussione e condizionamento per le proprie decisioni sulla regolamentazione della cosa pubblica, anziché considerarle semplicemente per quello che sono: indicazioni comportamentali per gli adepti di quella determinata fede.