26.4.14

canonizzazione vaticana


Sento annunciare migliaia di persone in movimento verso il Vaticano per le canonizzazioni. Fraintendo, e mi vengono alla mente immagini gloriose da anticlericale ottocentesco.

21.4.14

Rito catartico

Il paese è esattamente questo, fatto da una moltitudine, in costante espansione, di persone con in tasca la risposta ai problemi del mondo, che dissertano con granita certezza di ogni tema, dai viaggi interstellari alla formazione della nazionale di calcio. E' il paese di quelli che con vigore filosofeggiano sulle colonne dei social network e non si lasciano sfuggire occasione per stigmatizzare la pochezza del pensiero altrui, che senza timore ed esitazione censurano il potente di turno per i propri vizi, che additano con sdegno ogni altrui scorrettezza, che denuncia, prove incontrovertibili alla mano, il potere affamatore. E' il paese dei tanti, meravigliosi esseri che illuminati dalla loro saggezza e visione globale sanno perfettamente cosa si dovrebbe fare per raddrizzare il futuro di questo paese e non si trattengono certo dall'esporre, con urla ed imprecazioni, le loro certezze. E' il paese delle migliaia che dopo questo costante impegno civile sentono di doversi prendere un meritato riposo dalle fatiche intellettuali ritrovandosi, per consolidare le certezze, nell'irrinunciabile rito catartico del millennio: passare ore in coda spintonandosi l'un con l'altro, come se non ci fosse un domani, per l'apertura dell'ennesimo sempre uguale centro commerciale.

5.4.14

Il futuro non sta nel passato

Non è un tanko artigianale, qualche schioppo acquistato in Albania, presunti terroristi ultrasettantenni, più o meno dotti proclami rivoluzionari, a dover preoccupare. La vera drammaticità sta nel dilagare a tutti i livelli della società di visioni miopi, nell'incapacità di guardare oltre il proprio naso, di superare i confini del proprio giardino, nell'idea che si possa costruire il futuro ricreando il passato. La convinzione che la soluzione di tutti i mali stia nel chiudersi a riccio nel proprio microcosmo, più che anacronistica è terribilmente pericolosa, perchè destinata ad infrangersi in modo drammatico con un futuro fatto inevitabilmente di macro realtà, un futuro fatto di intrecci umani e culturali che si muoveranno su scala globale. La più grande colpa di questa classe politica è proprio quella di non essere in grado o volere, che è anche peggio, guardare lontano per immaginare e progettare una società che sappia inserirsi da protagonista nella realtà del mondo di domani, una realtà che a volerla guardare già si sta delineando in modo chiaro. Il passato, la storia e la cultura di ieri sono beni preziosi da preservare, conoscere e tramandare, ma non sono però gli attrezzi per il domani. Leonardo non si guardava alle spalle, progettava meravigliose macchine mai viste prima con le quali conquistare il futuro.