10.5.10

Ipazia


Veramente il genere umano impara dai propri errori? Davvero la storia non si ripete? Personalmente ho sempre avuto dei dubbi al riguardo, soprattutto relativamente alla prima domanda. Se poi vado a vedere Agorà questi dubbi non possono che aumentare.
Ipazia, uccisa perché non accettava di sottomettersi ai dogmi cristiani e riteneva indispensabile per la sua vita continuare a mettere in dubbio le convinzioni del tempo, comprese le sue. E cosa c’è di diverso in questa folle uccisione rispetto a quanto avviene, duemila anni dopo, in molte parti del mondo sempre con la scusa dell’infallibilità della fede, la propria? Dov’è la differenza tra l’ostracismo riservato ad Ipazia e alle sue riflessioni sul cosmo e quello che spesso oggi si trova ad affrontare chi prova ad analizzare il mondo senza preconcetti, superando luoghi comuni e abitudini consolidate, per cercare soluzioni che possano migliorare la comprensione e la convivevenza tra le genti?
Riusciranno mai gli uomini a capire che la libertà inzia con la possibiltà di mettere e mettersi in discussione e che l’ostacolare questa possibiltà è sempre il preludio di tempi cupi?
Ma forse sono troppo influenzato dalla visione di Agorà. O forse, putroppo, no.

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