20.5.10

In ricordo di Adelaide Aglietta

Cosa dire di una donna che in politica ha tenuto fede alle sue convizioni, ha operato per gli interessi generali e non particolari, ha pagato in prima persona per le sue scelte, ha messo a rischio la sua vita per dare corpo alle idee? Si potrebbe semplicemente dire che questa donna è, è stata, la dimostrazione di quanto sbagliato sia il luogo comune più abustato quando si parla di politica: i politici sono tutti uguali. Ma è appunto una affermazione troppo semplice per definire Adelaide Aglietta, un qualcosa che può bastare solo ai molti della politica che oggi, a dieci anni dalla scomparsa, non ritengono di doversi fermare un attimo a riflettere sulla sua figura.
Adelaide Aglietta, prima donna in Italia nel 1976 a diventare segretaria di partito, del Partito Radicale guarda caso, parlamentare in Italia ed in Europa dove fu presidente dell'eurogruppo Verde, nel 1978 accettò di far parte della giuria popolare al primo processo alle brigate rosse a Torino, un processo che rischiava di non svolgersi perché nessuno trovava il coraggio di opporsi alle minacce  che le brigate rosse rivolgevano a chi veniva sorteggiato per la giuria. Avrebbe potuto nascondersi dietro la sua carica di segretaria di partito per rifiutare la nomina a giurata, scelse invece di affrontare la paura e la violenza con le quali le BR cercavano impedire il processo, scelse di dare corpo al principio dello stato di diritto. "Penso che il coraggio consista nel superare la paura. Mi sia consentito di rivolgere un appello contro la paura, contro la violenza, contro la rassegnazione a vivere la violenza assassina sia essa quella del potere o di chiunque altro. Rifiuto di ritenere in pericolo la mia vita o quella di chiunque altro per il solo fatto che si compia un dovere di coscienza.", con queste parole comunicò di accettare la designazione, per queste motivazioni, nonostante le sue figlie Alberta e Francesca fossero piccole, rifiutò la scorta dei carabinieri in un momento in cui a Torino, e nel resto del paese, le BR uccidevano praticamente ogni giorno.
Adelaide non era solo una leader impegnata nella direzione di un partito  e in campagne di grande rilevanza come quelle contro finanziamento pubblico dei partiti, per l'abolizione dellle leggi speciali e per la giustizia giusta con il caso Tortora, per i diritti umani e l'abolizione della pena di morte o per il sostegno della causa tibetana, era anche, anzi soprattutto, una militante, una che la politica la viveva nel quotidiano senza filtri o strutture incaricate di raccontarle la realtà. Tavoli per strada, riunioni in sedi tutt'altro che confortevoli fino a tarda notte, viaggi a Roma con una 500 scassata, uffici per lavorare dove chiunque poteva entrare indipendentemente dal fatto che fosse un barbone o un senatore. Ogni decisione, ogni parola detta era parte della sua vita e in quanto tale non poteva valere solo per gli altri ma doveva essere vissuta direttamente. Una donna che ha affrontato vittorie e sconfitte politiche, che ha fatto i conti con gioie e amarezze causate anche da amici ma che sempre ha lottato per l'affermazione di ciò in cui credeva. Fino alla fine, fino a quando ha dovuto arrendersi a qualcosa di enorme.
Oggi, a dieci anni dalla scomparsa di Adelaide Aglietta, chi la politica la fa o la racconta non ha il tempo o la capacità per ricordare, per raccontare la sua storia e ciò che con la sua vita ha saputo fare per la crescita morale e civile di questo paese, oggi  chi la politica la fa o la racconta è solo in grado di concentrarsi su urla e proclami utili soltanto per creare polveroni dietro i quali celare l'incapacità di vedere e progettare il futuro, oggi  chi la politica la fa o la racconta preferisce non far sapere che la politica per alcuni è stata, ed è, altra cosa, troppo alto il rischio che qualcuno possa seguire l'esempio. In un mondo dove sembra normale strisciare è pericoloso far nascere il dubbio che si possa volare.
Sono certamente un po' più poveri quanti non hanno avuto la fortuna di conoscere Adelaide Aglietta, io ho avuto questa fortuna: Grazie Adelaide.

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