3.5.10

Identità multiple


Quattro italiani, sei bengalesi, un moldavo, una kosovara, un indiano. No, non è l'inizio di una barzelletta e neanche di una favola, è una semplice realtà, un esempio di realtà possibile. Si tratta infatti dei componenti della squadra del Venezia Cricket club che ha conquistato il titolo italiano under 13 per il secondo anno consecutivo. Se la vittoria dell'anno scorso è stata ottenuta con titolari tutti bengalesi,  quella di quest'anno ottenuta con una formazione mista dimostra come sia possibile unire attorno ad un interesse comune anche "etnie" diverse.
In modo probabilmente inconsapevole i giovani campioni italiani di cricket hanno dato una formidabile dimostrazione pratica di quanto il premio Nobel Amartya Sen sostiene in un suo libro dal titolo "Identità e violenza". Partendo dalla sua esperienza Amartya Sen evidenzia come alla base di molte difficoltà d'integrazione ci sia il grave errore di voler ridurre ciascun indivuo ad un'unica identità,  rumeno, senegalese, cristiano, musulmano, creando così schemi rigidi che rendono difficile trovare punti di contatto perchè cercati su un'unico livello. In realtà ciacuno di noi è composto da una moltitudine di identità all'interno delle quali si possono trovare comuni interessi attraverso i quali costruire rapporti e convivenze.
La passione di questi ragazzi bengalesi  per uno sport che in Italia praticamente nessuno conosce, ha permesso di stimolare la curiosità di persone che hanno saputo andare oltre l'identità geografica per concentrarsi nella scoperta di un'interesse comune e rendere così possibile la creazione di un gruppo in grado di cooperare sul campo di gioco e certamente anche oltre. Ragazzi e genitori italiani, bengalesi, moldavi, kosovari, indiani, insieme hanno saputo costruire una vittoria dello sport e dell'intelligenza.

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