11.8.13

Shalabayeva, chi era costei?

Quasi nessuno se ne ricorda. Si dovevano dimettere ministri, cacciare ambasciatori, rompere rapporti diplomatici, per giorni il caso era diventato il tema principale con cui alzare lo scontro tra governo ed opposizione. Su giornali, blog, social, tutti con il macete in mano per cercare di far cadere la testa ora di quel funzionario, ora di quel ministro o ministra, il tutto naturalmente con la nobile motivazione di difendere la donna e sua figlia da un intollerabile sopruso. Poi improvvisamente più nulla, al massimo qualche riga in trentesima pagina o pochi secondi di video sgranati in cui si intravede una donna uscire da una casa. L'inaccettabile violazione dei diritti umani è scomparsa dalle discussioni esattamente con la stessa velocità di un gossip da spiaggia, la necessità di difendere la donna e sua figlia non è più un'urgenza nazionale. A nessuno più interessa conoscere, o far conoscere, se e come qualcuno se ne sta occupando, forse perchè poco appassiona un lavoro fatto con l'attenzione e la tenace pazienza che casi come questo richiedono. Chissà quando in questo paese questioni serie e gravi come quella della Shalabayeva e sua figlia, non saranno più affrontate con urla da stadio, toni scandalistici e caccia alle streghe, ma cercando di approfondire in modo rigoroso i fatti e cercando di analizzare i tempi e modi dell'agire. Chissà quando abbandoneremo i toni da sceneggiata per diventare un paese serio.

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