30.12.12

Pronti? Via!

Ci risiamo, è appena iniziata (ma forse non è mai finita) la campagna elettorale e già sono allegramente partiti insulti, attacchi personali e sputazzi vari. Tizio si scaglia contro Caio, Caio  inveisce contro Sempronio. Poco importa se fino al giorno prima andavano a braccetto,  se si lanciavano offerte di collaborazione condite da apprezzamenti reciproci, in vista di un nuovo sviluppo e un radioso futuro insieme. E' bastato il "rompete le righe" per vederli, l'un contro l'altro armato menarsi fendenti: "non capisci nulla", "sei inaffidabile", "hai fatto solo danni", "sei di rango inferiore", "io sono il più democratico", "come me contro la mafia nessuno", "voi dei poteri forti", "massoni, demo pluto giudaici", "cancro per il paese"... Il tutto condito da ridiscese e salite, passi avanti e passi indietro, dubbi sulla candidatura trasformatisi in poche ore in annuncio di corsa per la premiership con tanto di lista col proprio nome e simbolo già stampato. Sembra impossibile una campagna elettorale in cui semplicemente ognuno presenta le sue proposte vedendo negli altri dei concorrenti  e non dei nemici,  anzi sembra che a nessuno passi neanche per l'anticamera del cervello, quasi si trattasse di infrangere una tradizione intoccabile. Sarà anche vero che essendo un popolo latino siamo inevitabilmente portati ad accalorarci, e non mi illudo quindi di poter vedere uno scambio duro ma civile stile Obama-Romney,  però non sarebbe male riuscire a vedere una campagna elettorale  in cui si contrastano le idee e non le persone, dove chi vince tende la mano allo sconfitto, e chi perde dice "ho perso" invece di "abbiamo non vinto". Insomma mi piacerebbe una campagna elettorale in cui il tema di discussione non è chi tra i contendenti nostrani è più infame, ma come pensano di risolvere i non pochi problemi presenti e futuri. Ammesso che lo sappiano.

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