12.12.12

Parole, quelle sprecate e quelle non dette

Se in questo paese le parole avessero un valore, se fossero prese come cifra di chi le pronuncia, non sarebbe certamente priva di conseguenze l'affermazione "quelle cose le dico solo per scopi elettorali", detta da Berlusconi a chi nel PPE chiedeva spiegazione per le sue dichiarazioni dal sapore antieuropeista. Una frase del genere dovrebbe portare inevitabilmente se non fuori almeno margini del dibattito ogni altra affermazione fatta dalla stessa persona, sarebbe infatti più che legittimo ritenerla pronunciata non perchè espressione di un proprio convincimento ma solo per una convenienza elettorale di breve periodo, per un interesse di bottega. Invece in questo paese su chi ammette candidamente di pronunciare frasi a cui lui per primo non da valore, si sprecano valanghe di parole, si discute per giorni, ci si interroga, si riempiono colonne sui giornali, si costruiscono retroscena e prospettive, ci si accalora con commenti su ogni tipo di social network.
Se in questo paese le parole avessero un valore non si sarebbe invece rimasti indifferenti a quelle pronunciate da chi in tutta la propria vita pubblica ha dato dimostrazione di coerenza tra parola e azione. Emma Bonino afferma di non dare per scontato la sua presenza alle prossime elezioni, che se i cittadini non ritengono lei e i Radicali utili al paese, se non ritengono di doverli sostenere concretamente, forse non è il caso di insistere con una presenza elettorale. Passano quasi senza nessuna eco queste parole, non si sente il bisogno discuterne, non ci si interroga sul come e il perchè sia possibile che in questo paese non si senta la necessità di avere nel panorama politico la presenza di una donna, e del suo movimento di appartenenza, che ha dimostrato di saper lottare con convinzione e tenacia per i diritti e le libertà di tutti, che ha fatto del rispetto della legalità il punto di riferimento del proprio agire, che ha pagato in prima persona le proprie scelte, che si è spesa in Italia e nel mondo non per interessi di parte ma per quelli generali.
In questo uso sciatto della comunicazione che la trasforma da strumento di confronto e crescita a mezzo per raggiri e sopraffazione, c'è uno dei grandi problemi di questo paese. Un problema che sta tutto tra le parole sprecate e quelle non dette.  

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