21.7.11

Fermiamola. ORA!

Gentile Parlamentare,
l'approvazione alla Camera del disegno di legge sulle disposizioni anticipate di trattamento, rappresenta un durissimo colpo alla libertà di scelta del malato e più in generale al principio costituzionale di autodeterminazione. L'aver di fatto negato ai cittadini il diritto di decidere quali trattamenti sanitari rifiutare, l'aver negato l'obbligo al rispetto delle volontà liberamente e consapevolmente espresse, l'aver impedito  al malato di decidere della propria vita e del proprio fine vita attraverso una serie di norme chiaramente dogmatiche e confessionali, sono atti che uno  Stato che voglia definirsi laico e democratico non può accettare.
Durante la discussione alla Camera dei Deputati si sono udite le voci di segretari e leader di partito alzarsi contro questa legge, in molti hanno richiamato Governo e Parlamento al rispetto del sentire chiaramente e maggioritarimente espresso dai cittadini, favorevole al riconoscimento della libertà di scelta anche per quanto riguarda il fine vita. Molte le dichiarazioni fatte, in aula e fuori, per annunciare azioni concrete e immediate per contrastare l'approvazione definitiva del disegno di legge, quasi immediata la proclamazione dell'intenzione di indire un referendum abrogativo della legge dopo che questa sarà promulgata.
Perchè tutte queste parole non restino, come troppe volte accade, sterile esercizio retorico da aula parlamentare, ma diventino concreto strumento con cui dare prova di essere dalla parte dei cittadini e della difesa delle libertà individuali, la invito ad attivarsi in prima persona affinchè il suo partito, in concerto con altri, si faccia carico da subito di indire ed organizzare una grande manifestazione nazionale da tenersi PRIMA DELLA DISCUSSIONE AL SENATO di questo disegno di legge contro il testamento biologico. Ora e subito è il momento di lottare per coinvolgere la società, l'opinione pubblica e anche i partiti di appartenenza in una grande mobilitazione per fermare una legge impopolare e dunque tutt'altro che inarrestabile.
Non si lascino ancora una volta i cittadini soli a combattere dolorose lotte fatte di ricorsi alla magistratura, non aspettiamo, fermiamola subito questa legge barbara non degna di un paese civile.
Con la speranza che non lasci cadere queste parole porgo cordiali saluti.

Se condvidi queste parole, ripubblicale o inviale come ho fatto io ai parlamentari, di Camera e Senato, che si sono dichiarati contrari a questa legge. Fai ciò che devi, accada ciò che può.

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