31.10.09

Grandi orizzonti per occhi annebbiati


C'è di che rimanere sconcertati nel vedere come un'appuntamento in cui una personalità di spessore e preparazione affronta un tema da tutti ritenuto di fondametale  importanza per il nostro futuro passi tra l'indifferenza generale.  Se poi ci si sofferma a pensare che l'occasione per ragionare viene messa a disposizione di cittadini e politici di quel nordest  in cui tutti si sentono sempre in dovere di far conoscere il proprio pensiero e le proprie analisi, di fornire spiegazioni e soluzioni in merito ai problemi dell'immigrazione e della cittadinanza, lo sconcerto non può che aumentare.
Il Vicepresidente della Commissione europea e Responsabile per Giustizia, Libertà e Sicurezza Jacques Barrot era oggi a Mestre per parlare di europa, cittadinanza europea e immigrazione; ebbene, su un tale tema  non si è riusciti a riempire una sala che al massimo contiene 180 persone, e se non fosse stato per la presenza organizzata della classe di un liceo e delle immacabili autorità, il panorama sarebbe stato assolutamente desolante. Un oratore nel deserto.
Sono fatti come questo che mi fanno riflettere su quanto in realtà il problema dell'immigrazione e dei nuovi cittadini sia spesso affrontato, da politici e opininione pubblica, non tanto con l'intenzione di comprenderlo  ma piuttosto per creare  schieramenti attraverso i quali meglio difendere rendite di posizione e marcare il proprio territorio.
Diceva oggi Barrot che il suo sogno è quello di riuscire a far comprendere l'importanza di considerarsi cittadini europei, di vedere le genti muoversi all'interno dell'europa sentendosi sempre a casa propria e vedendo gli altri come concittadini. Per quanto riguarda l'Italia e gli italiani temo che questo resterà ancora per molto tempo un sogno, soprattuto fino a quando anzichè attuare politiche  orientate a far comprendere l'importanza per il nostro futuro di superare anacronistici nazionalismi, si persevererà con la scellerata  volontà  di convincere che l'unica cosa importante è salvaguardare il proprio piccolo e ristretto orizzonte domestico.

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