6.1.16

Piccole cose

Non sappiamo più notarle le piccole cose, i piccoli gesti che fanno parte della quotidianità ma sono molto più di una ripetitività meccanica e scontata. Non li vediamo perchè non li sappiamo apprezzare, perchè ci siamo abituati, li sentiamo come dovuti e pertanto insufficienti a darci quel senso di soddisfazione del quale abbiamo bisogno per rendere accettabile quella quotidianità fatta inevitabilmente anche di momenti sempre uguali. Solo ciò che è sorprendente pare possa essere degno di apprezzamento, il resto ci lascia con il nostro senso di insoddisfazione, con l'amaro in bocca tipico di ciò che non è abbastanza. E sempre più spesso non è abbastanza. Una porta aperta, un passo ceduto, un piccolo regalo improvvisato, un sorpresa che magari non ottiene l'effetto sperato ma è fatta d'istinto, con spontaneità, una caramella infilata nella tasca... Cose piccole, che non cambiano la vita ma che sono meritevoli di essere viste, osservate con benevolenza, soprattutto perchè non chiedono nulla in cambio. Invece siamo così avvolti su noi stessi, impegnati ad alimentare la nostra insoddisfazione, da cercare sempre secondi fini in gesti che non ne hanno, da immaginare un sottaciuto anche nelle parole dette con semplicità, da cercare il “tra le righe” anche dove le righe neppure ci sono tanto sono casuali, e a volte bonariamente cialtronesche, le parole o i gesti. Dovremmo smettere di credere che il mondo debba girare attorno a noi per compiacerci, perchè siamo noi a dover girare attorno al mondo sorridendo per tutto ciò che di bello esso ci offre, sia questo un diamante od un nastrino colorato.

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