4.1.14

Chiamatela Carmela

Ma qual è il problema? Veramente lo chiedo perché non riesco proprio a capire. Qual è l’orrore, il pericolo o il non so che, nel voler vivere assieme alla persona che si ama. Ogni volta che qualcuno prova più o meno timidamente ad aprire una discussione sul riconoscimento giuridico per le famiglie omosessuali, scattano le crisi di nervi e qualcuno va completamente fuori di testa cominciando a gridare e lanciare anatemi. "Salviamo la famiglia!" subito si comincia ad urlare e ad infilare in discorsi nei quali è abbastanza difficile trovare una logica. Ma chi la tocca la famiglia “tradizionale” (parlano di persone come della salvaguardia del formaggio di fossa), ma chi o cosa la attacca, la mina, la vuole disgregare. Tanto per essere chiari e fugare strani dubbi, a nessuno tra quanti chiedono di riconoscere le unioni omosessuali passa per la testa che questo comporti di annullare quelle eterosessuali. Invece non possono che essere definiti demenziali discorsi in cui una richiesta fatta per aumentare i diritti e le garanzie per le persone viene accusata di pericolo per la società. Discorsi fuori dal tempo e dallo sviluppo civile, per i quali basterebbe richiamare ad esempio il rapporto approvato a Strasburgo dove si dichiara che gli stati non devono dare ''definizioni restrittive di famiglia''. Ma vi spaventa proprio tanto, vi fa passare notti insonne o piene di incubi che venga definita famiglia anche quella composta da persone dello stesso sesso? Ecco, allora invece di chiamarla famiglia chiamatela Carmela, ma decidetevi ad accettare un fatto assolutamente normale: due persone che si amano devono avere sempre gli stessi diritti e doveri.



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