9.12.13

Bello. Anche senza carta

Devo ammettere che non mi trovo ancora a mio agio a leggere libri in formato elettronico, gli ebook per capirci. Eppure sono uno che con i computer ci bazzica ormai da un bel po' di anni, che ne ha usato un po' di tutti i tipi, ci ha infilato dentro le mani e la testa, nel senso letterale del termine. Sono uno che farebbe fatica a vivere senza email, che le scriveva quando la email non esisteva ancora, e non scherzo. Ecco, nonostante questo i libri preferisco ancora leggerli su carta, perchè mi piace poter mettere le dita tra le pagine, sottolineare con la matita, fare le "orecchie" ai fogli, sentire l'odore che hanno. Non mi sono ancora abituato a non avere queste cose, e non so se mi voglio abituare. Comunque qualche ebook comincio a leggerlo e proprio oggi ne ho divorato uno, infatti me lo sono letto tutto d'un fiato in poche ore. Le pagine scorrevano veloci quasi ci fosse un vento a girarle, e forse era proprio così, perchè dentro quel libro il vento c'è. Un vento fresco e allegro, di quelli piacevoli che ti mettono di buon umore. Il libro si chiama, si lo so che si dice si intitola ma si chiama a me pare in questo caso ci stia meglio, "La castagna matta". Un libro di storie raccontante da un uomo e da un albero, che però sono la stessa cosa, cioè sono due cose diverse ma sono un tutt'uno, perchè l'uno diventa l'altro e viceversa. Insomma un misto di racconti veri, o verosimili, e fiabeschi. Sono storie lievi ma anche forti di queste parti, del nordest, quel nordest campione di produttività ma che forse non lo è più, quel nordest fatto di uomini e donne talmente concentrati su se stessi che sembrano non saper in realtà chi sono e aver dimenticato o seppellito i propri sogni e desideri. Un libro, "la castagna matta", che con un tono fiabesco, delicato, ti butta addosso anche una realtà, la tua realtà, quella che forse un po' tutti ci nascondiamo perchè non ci piace. Allora tra un sorriso, uno stormir di fronde, puoi girando pagina andare a sbattere addosso ad un di quei barbanera che ti spaventa quando lo incroci, oppure trovarti a riflettere su un amore per una persona dello stesso sesso che non pensavi, o forse si, di poter provare, scoprendo che è ugualmente amore, ugualmente bello. Poi però alla pagina dopo ti ritrovi a ridere della suora che bestemmia o del netturbino e il nero che si sfottono. Insomma "La castagna matta" scritto da Mitia Chiarin, blonk editore (clicca qui per acquistarlo), a me è piaciuto tanto, e non perchè lo ha scritto una mia amica, ma perchè leggendolo mi sono divertito, ho pensato, mi sono eccitato, sono stato bene. E questo è quello che voglio da un libro, sia fatto di carta o di bit. Di carta però è meglio.
 
P.S. devo trovare un riccio con cui fare quattro chiacchiere

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