6.4.11

In auto

Non sono un automobilista sempre incaz...to, anzi, l'auto è un luogo in cui sono generalmente rilassato e disteso, sono paziente e tollerante quando guido forse perchè di chilometri ne ho fatti parecchi. Ultimamente però mi capita sempre più spesso, guardando gli altri automobilisti, di farmi delle domande tipo queste:

Ma quando guidi non sarebbe il caso ti occupassi di dove stai andando e di cosa stai facendo invece di guardare il panorama, soprattutto visto che non sei sulla litoranea ma in pieno centro città?

Perchè se hai deciso di andare a passo d'uomo non vai a piedi invece che in macchina?

Quando il semaforo diventa verde ci metti un minuto per mettere la prima e partire perchè aspetti esca un colore che ti piace di più?

Non c'è nessun premio per chi fa la coda più lunga, allora perchè stai fermo a 40 metri dalla macchina davanti?

Perchè vedendo in lontanza il semaforo verde vai pianissimo fino a quando diventa arancione e a quel punto scatti alla Schumacher per riuscire tu a passare e io no?

Visto che hai speso una vagonata di soldi per comprarti il mercedes, non potevi aggiungere 5 euro e farti montare anche le frecce?

Cosa posso dire per convincerti che la segnaletica orizzontale non è fatta per abbellire l'asfalto?

1 commento:

  1. MI riconosco su ogni considerazione. Riconosco che in città il miomax è 60, ma anche 30. Riconosco che arrivo piano al semaforo che già è rosso o che, so, presto lo diventerà. Mi piace qualche volta lasciare dai 10 ai 15 metri di spazio in coda con la macchina precedente la mia ferma. In compenso sono terrorrizzato quando ho un veicolo, specie se particolarmente "attrezzato" che, in corsa mi sta dietro appiccicato. In tal caso, non ne posso più è do' una frenata ( apparentemente senza alcuna ragione, interpreta colui che mi vuol annusare persino il mio pò pò)e cerco di saper incassare alla bell'e meglio guardando dallo specchietto quale indice di "incazzatura" gli ho cagionato.
    Guidare è un'esperienza unica, non si finisce mai d'imparare il comportamento nostro e altrui.

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