22.4.15

Sono tanti, troppi

E se fossimo veramente così? Chiusi, inospitali, indifferenti, cinici. Se i commenti pieni di disprezzo e volgarità che affollano la rete, che si sentono per strada, non fossero rappresentativi di una minoranza ma indicatori del reale livello di civiltà di questo paese? E' un pensiero di quelli che non fanno certo bene al cuore, anzi fanno malissimo, ma non è catalogabile semplicemente tra quelli dettati dal pessimismo. Troppo frequente è il ripetersi di questi fenomeni. Difronte a una fila di cadaveri lunga chilometri, una moltitudine sempre più grande di cittadini del “bel paese” palesa senza alcuna reticenza sentimenti di odio verso chi ha “l'insopportabile” desiderio di una vita migliore. La chiusura a riccio è totale, nessuno spazio sembra esserci per l'idea che si possa rinunciare a qualcosa, fare come comunità un sacrificio per evitare che i cadaveri continuino ad ammucchiarsi nel nostro mare, un mare che è nostro tanto quanto è degli altri. Che diversi paesi europei abbiano un numero maggiore del nostro di immigrati, che paesi assai più poveri e più piccoli del nostro stiano facendo sforzi immensi per dare accoglienza a milioni di rifugiati, sono fatti verso i quali non siamo disposti a prestare alcuna attenzione. Tanto siamo pronti a indicare in altri quelli che si devono fare carico del problema, quanto ad escludere dagli altri noi. E' l'Europa che deve farsene carico! Certo, ma molti di quelli che la invocano sono gli stessi che vogliono una Europa sempre più debole, senza poteri di decisione che prevalgano su quelli nazionali. Aiutiamoli a casa loro! Sì, ottima dichiarazione, alla quale seguono feroci campagne per impedire, ad esempio, che i prodotti del sud del mondo arrivino sui nostri mercati. Qui non li vogliamo, che ci sporcano i nostri bei giardini con l'erbetta appena rasata, lì non possono stare perchè, causa guerre o fame, l'unica prospettiva è la morte. Quindi che si fa? Non è eliminabile l'aspirazione ad una vita migliore, c'è da sempre e sempre ci sarà. Non serve bombardare, distruggere i barconi: per uno eliminato altri se ne costruiranno. Ci piaccia o meno, con questa realtà dobbiamo farci i conti tutti, cercando di governare il fenomeno, sforzandoci di capire, e far capire, che non ci sono soluzioni facili. Si preferisce invece scatenare feroci campagne utili solo a far crescere l'odio e le divisioni tra gli esseri umani. Dovrebbe essere inutile ripetere che da sempre le persone viaggiano, o fuggono, verso paesi che possano dare un futuro. Inutile soprattutto per chi fino a pochi anni fa allo stesso modo cercava paesi migliori in cui vivere. Invece dobbiamo continuare senza sosta a ripeterlo ai tanti, troppi per essere solo una minoranza, che senza memoria della propria storia pensano che il futuro di questo paese possa essere costruito sui cadaveri.

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