14.12.14

Compiti per casa

Premetto che i miei rapporti con i banchi di scuola, e con ciò che ne consegue, sono finiti il secolo scorso, ma quanto ascoltato qualche sera fa devo dire mi ha lasciato un po' perplesso. In estrema sintesi quanto detto da una giornalista, e mamma, è che le otto ore settimanali di compiti per casa di suo figlio sono decisamente troppe. Lo erano non tanto perchè il figlio facesse già il tempo pieno, ma perchè le portavano un aumento di fatica e stress in quanto anche lei, nella veste di genitore, doveva cimentarsi quotidianamente con calcoli matematici, ricerche geografiche e analisi logiche varie. Lasciando pure da parte la considerazione che otto ore di compiti per casa significano poco più di un'ora al giorno, considerando vietato fare compiti la domenica, e che personalmente ne facevo sicuramente più di otto, ma non facevo tempo pieno e poi ho già detto che si tratta del secolo scorso, quello che proprio non capisco è perchè i compiti del ragazzo deve farli anche il genitore. Cioè i compiti sono parte del lavoro dello studente, sì certo mi ricordo che sono un palla e ogni ragazzo salterebbe nel fuoco pur di non sedersi a fare i compiti, ma non capisco proprio perchè debbano pesare sui genitori aumentandone addirittura lo stress. Il rapporto studente/compiti dovrebbe essere un prosieguo del rapporto studente/insegnante, sì ok gli insegnanti sono mediamente una palla e quasi nessun studente è interessato ad avere un rapporto con l'insegnante (almeno di tipo dialogico), quindi il compito dei genitori dovrebbe essere solo di tipo controllo/supervisione. Se faccio un tuffo nel mio passato ricordo che i problemi con la matematica, l'italiano e i circuiti a transistor me li dovevo sfangare da solo, nonostante i miei genitori fossero molto presenti ed attenti ai miei rapporti con la scuola e gli insegnanti. Pensando a quanto detto da questa giovane madre, che certo non è un caso isolato, e il suo stressato rapporto con i compiti per casa, mi viene spontaneo chiedermi se questo stare costantemente appiccicato al figlio, il farsi carico di quella che dovrebbe essere una sua fatica e responsabilità, non finisca per togliere qualcosa nel percorso di crescita e maturazione del ragazzo. Banalmente, il voler sempre togliere le castagne dal fuoco, non è una delle cause delle pesanti bruciature che molti ragazzi subiscono quando si trovano davanti ad ostacoli che devono affrontare obbligatoriamente da soli, essendoci arrivati però assolutamente impreparati? Non so, forse davvero le mie sono solamente elucubrazioni di uno del secolo scorso, quando l'ordine degli insegnati era: “per i compiti non fatevi aiutare dai genitori”. E di quando se arrivavi a scuola accompagnato dalla mamma venivi sbeffeggiato dai compagni per tutto il giorno.

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