17.8.14

Per un pugno di click

Sono figure di un tempo lontano, raccontati in mille film, li chiamavamo cowboy anche se non lo erano perchè nulla avevano a che fare con le mandrie, erano in realtà dei pistoleri pronti a tutto per un pugno di dollari, erano gangster, anzi banditi, armati di colt e winchester. Ai giorni nostri c'è una nuova e sempre più numerosa razza di banditi, non fanno scorribande a cavallo nelle praterie del far west ma in quelle dei social media armati di tastiera, e sono disposti a tutto per un pugno di click. Sono loschi individui che si muovono nei mezzi d'informazione, ma che con l'informazione non hanno nulla a che fare. A loro infatti non interessa fare informazione, essere i primi e i più esaurienti fornitori di notizie, a loro interessa solo “sparare” titoli sul web per acchiappare il maggior numero possibile di click. Ecco allora che il titolo deve essere poco chiaro e lasciare un dubbio, spingere l'utente del social a selezionare il link convinto sia una notizia importante anche quando è una stupidaggine senza alcun valore. La foto a corredo non importa sia pertinente all'evento, può benissimo non riguardare minimamente l'articolo, l'importante è che sia attrattiva, meglio se con un po' di “carne” e/o sangue. Irrilevanti forma, stile, grammatica, basta buttare qualche riga giusto perchè la pagina non sia vuota, tanto quello che conta è che la pagina sia aperta. Questi nuovi banditi sono più pericolosi e peggiori di quelli di un tempo, i quali almeno rischiavano la propria pelle. I nostri non rischiano nulla e nascosti dietro ad un monitor usano i media come fossero un video game per adolescenti dove alla fine importa solo raggiungere il punteggio più alto, convinti che, come nei videogame, basta resettare per incominciare una nuova partita. Poco importa a lor signori, anzi a questi banditi, se le loro scorribande lasciano sul terreno qualche morto vero di cui uno dal nome Informazione.

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