Ancora una volta la storia del mondo
deve riempirsi di pagine con guerre promosse, giustificate e
mascherate da motivi religiosi. Sono guerre diffuse che di giorno in giorno si espandono a
nuovi territori e si fanno sempre più cruente, guerre a due passi da
casa nostra, anzi in casa nostra, perchè sarebbe utile cominciare a
considerare realmente come casa nostra, casa di tutti, anche i
territori fuori dai confini politici. I massacri, l'annientamento
delle libertà personali, le limitazioni alla conoscenza perpetrate
in nome di un dio (il minuscolo non è casuale), devono farci fare
uno sforzo per capire e trovare il modo di evitare che si espanda
questo fanatismo religioso, per impedire che la religione diventi la
discriminante nei rapporti sociali. Il modo ovviamente non può
essere quello che prevede solo l'uso delle armi, perchè abbiamo
visto mille volte come questo non funzioni. La via maestra per
mettersi al riparo è quella di attivare gli “anticorpi” che già
esistono nella nostra società ma che devono essere rinforzati,
questi anticorpi vanno sotto il nome di laicità dello Stato. Porre i
principi di uno Stato laico come base della vita di relazione tra i
cittadini, distinguendo chiaramente la sfera pubblica, in cui tutti
hanno uguali diritti e doveri indipendentemente dal proprio
rispettabilissimo credo, da quella religiosa, affermando che questa
non può in alcun modo condizionare le scelte dello Stato o limitare
l'agire degli altri. Questo deve valere per qualsiasi confessione
indipendentemente dalle abitudini più o meno consolidate negli anni
o nei secoli, perchè in una società in rapido cambiamento come
quella dei giorni nostri non esiste alcuna certezza che quanto oggi
appare pensiero prevalente lo sia anche tra cinque o dieci anni. Il
fatto che oggi, tanto per essere chiari, il nostro sia un paese a
maggioranza cattolica non significa affatto che continui ad esserlo
anche in un domani. Un domani non necessariamente lontano. Non c'è
altra via alla convivenza pacifica che quella di far diventare la
laicità la base delle scelte dello Stato, agire cioè in modo da far
crescere la consapevolezza, per chi vive in questo paese o lo
attraversa temporaneamente, che sopra a tutto sta l'individuo, la sua
libertà ed uguaglianza.
26.8.14
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