30.7.14

Un tweet non si nega a nessuno


Sono stati numerosissimi ieri su twitter quelli che hanno voluto esprimere vicinanza ed affetto a Marco Pannella, moltissimi tweet hanno fatto da cornice alla foto che ritraeva lo storico leader Radicale mentre mangiava un voluminoso piatto di spaghetti dopo la prima seduta di radioterapia. Sì, radioterapia, perchè Marco ha un tumore. Permettetemi di non gioire più di tanto di questi messaggi di vicinanza, permettete ad uno che bazzica questa banda di lucidi folli da oltre trent'anni e che ha sempre condiviso e criticato a seconda di quello che dettava la propria coscienza, di vedere in molti di questi messaggini nulla di più di un gesto rituale e abitudinario che si compie nei confronti di chi potrebbe non esserci più a breve. Un gesto facile da fare che non costa alcuna fatica e non comporta alcun impegno, in fondo per un tweet basta un attimo, non ci si deve neanche sforzare per trovare le parole, tanto sono poche le battute consentite, e ci si mette la coscienza a posto. “Forza Marco”, “Ti sono vicino”, “Non mollare, abbiamo bisogno del tuo impegno”, “Vincerai anche questa, testardo di un abruzzese”, che ci vuole, si fa meno fatica che a scrivere un vero coccodrillo. Sia chiaro, tra i molti che hanno scritto o condiviso la foto ci sono persone realmente preoccupate e vicine a Marco (scusate se lo chiamo solo per nome ma ho sempre fatto così), ma ce ne sono molte che non hanno mai fatto nulla, anche potendo, per dimostrargli reale vicinanza, per aiutare il suo pensiero ad essere conosciuto e quindi giudicabile. Che poi per quel bestione pieno di difetti che è Marco, è la cosa che conta di più nella vita. Io non ho nulla da dire a Marco, so quanto dura può essere la radioterapia e quanto possa buttare giù, ma so anche che lui affronterà questa cosa come sempre ha fatto, guardandola dritta in faccia. Una cosa invece vorrei riuscire a farla arrivare a quanti hanno scritto più per dovere che convinzione: Emma Bonino ai tanti che le manifestavano affetto una volta disse “amatemi di meno e votatemi di più”, ecco ora mi permetto di dire per Marco “tweettatemi di meno e conoscete e fate conoscere di più le idee e le proposte mie e dei Radicali”.

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