30.11.12

Due euro

"Questo è oro", esclama il ragazzo nero come la notte alla vista dei due euro che gli porgo. Il solito incontro che comincia con un "ciao capo" seguito da un sorriso un po' ruffiano, però questa volta alla mano tesa a chiedere qualche spicciolo si aggiunge la domanda per un posto di lavoro. Lui ha famiglia, vorrebbe lavorare. E allora mentre tiro fuori la moneta scambio qualche parola, nasce un ragionamento, parla proprio bene l'italiano, e quando vede i due euro si illumina e parte l'esclamazione. Ma non è solo una sparata per farmi sentire un grande benefattore, no, me la motiva. "Sì questo è oro, credimi, oggi è difficile riceve queste monete, la gente non ce la fa, ti da pochissimo",  e tira fuori dalla tasca una manciata di monete da due e cinque centesimi, "ma non è per cattiveria, magari vorrebbero anche darti di più  ma proprio non possono, è dura per tutti". Io resto colpito dalle parole di questo ragazzo che pur vivendo sicuramente una quotidiana  difficoltà non pensa  solo alla sua situazione ma si guarda attorno, vede e capisce gli altri. Risalgo in macchina pensando alle sue parole, pensando che se questa capacità, questa disponibilità a comprendere gli altri fosse più diffusa vivremmo in una società migliore, e forse sapremmo donare qualche moneta in più. Che tu possa trovare presto un lavoro, fratello.

Nessun commento:

Posta un commento