13.10.11

Partecipazione

Riempiono lo spazio dei commenti negli articoli pubblicati dai giornali online, scorrono come "sotto pancia" inviati via sms nei talk show e nei canali televisivi delle emittenti radiofoniche. Sono messaggi pieni di protesta, di urlata insofferenza verso il governo e i politici in generale, di rabbia per le condizioni del mondo del lavoro, della scuola, del paese. Certo, l'attuale classe dirigente non sta dando prova di capacità, serietà, credibiltà, rispetto delle istituzioni, senso dello stato, attenzione al bene dei cittadini. Ma sono loro, i politici, gli unici responsabili della condizione in cui versa il nostro paese? Non ci sarà anche una responsabilità, forse non piccola, dei tanti, troppi, che tra di noi hanno dimenticato di praticare la doverosa attenzione alla cosa pubblica, l'indispensabile difesa quotidiana delle regole, dei diritti e dei doveri. Non sarà forse responsabilità della mancata partecipazione alla vita dello Stato, l'aver accettato per comodità, o disattenzione, di essere trasformati da cittadini in sudditi, se dei manipoli hanno potuto trasformare in bivacchi i luogi sacri della Repubblica?

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