10.12.10

Passi sperduti

Non c'è dubbio, camminare per Venezia in un tardo pomeriggio di dicembre ha un fascino particolare. Se poi volutamente ti perdi, il fascino aumenta enormemente. Avendone la possibilità Venezia andrebbe girata così, perdendonsi per calli e campielli solitamente trascurati dall'onda dei visitatori. Per ascoltare il silenzio, provare a mettere in ordine i pensieri, vivere almeno per un po' quel ritmo lento che dovrebbe condurre la nostra vita per riuscire ad assaporare veramente le nostre esperienze.
Allora se scegli di perderti, di vagare senza itinerario pur avendo una meta, puoi vedere una Venezia  veramente magica, da fiaba. Puoi inbatterti in una finestrella un po' appannata da dove intravedi un anziano signore tra mille piccoli attrezzi misteriosi mentre lavora piccoli pezzi di legno con incredibile maestria, oppure passare davanti ad un negozietto con una vetrina piena di sfere e cunei di legno di varie dimensioni e chiederti a cosa mai serviranno. Vedere botteghe in cui si stampa con vecchie presse, si rilegano libri a mano, si fanno cose che quasi non ricordavi esistessero. Puoi camminare, mentre la luce si fa sempre più fioca, per calli completamenti deserte dove mille odori non sempre gradevoli si intrecciano, vedere anziani che mano nella mano si aiutano a fare i gradini dei ponti dandosi forza con un filosofico: "pian, pian, un paseto ala volta".
Non sai dove sei ma non te ne preoccupi, sei rilassato e tranquillo, il silenzio e il buio non ti spaventano tanto sai che Rialto più o meno dovrebbe essere circa di là, sicuramente dopo un ponte e na cae. Continui a camminare immerso nei tuoi pensieri e con il naso per aria a sbirciare tra le finestre per vedere scorci di sontuosi soffitti o bellissimi quadri, passi tra calli sempre più piccole, campielli che non saprai mai ritrovare e all'improvviso da un minuscolo portico  accedi nel sontuoso e deserto salotto buono. La piazza sembra essere tutta per te, nessuno in giro, solo uno spicchio di luna a farti compagnia nella leggera nebbia che ti avvolge.

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