23.12.10

Come Monsignore?

Il Patriarca di Venezia Angelo Scola incontra i detenuti e li invita a lottare contro l'ozio, a non dedicarsi solo alla televisione, a lavorare otto ore al giorno come i parenti e amici che stanno fuori, ad imparare l'italiano se stranieri.
Sì, ottimo Monsignore, magari però potrebbe suggerire anche come fare tutto ciò in un carcere che contiene quasi il doppio dei detenuti previsti, dove proprio il sovraffollamento, la carenza di agenti di custodia ed educatori impediscono di creare opportunità per lavorare ed istruirsi, dove in cella si vive con il materasso per terra o su letti a castello a quattro piani e ci si lega per non precipitare, dove si fanno i turni per stare in piedi.
Ecco più che spronare i detenuti, che in maggioranza sarebbero ben lieti di lavorare, sarebbe il caso di inviare chiare e forti parole verso chi, pur dovendo e potendo, non fa nulla per evitare che le carceri italiane siano solo delle discariche umane.

Nessun commento:

Posta un commento