13.7.16

Paese irriconoscibile?

Un paese abbruttito dall'intolleranza, dalla violenza, dalla volgarità. Il senso di comunità progressivamente cancellato dalla voglia di sopraffazione, da un incomprensibile desiderio di rivalsa e di predominio sugli altri. Un paese che appare ogni giorno più irriconoscibile, nel quale si moltiplicano, e forse si sprecano, analisi per cercare di capire e spiegare cosa sta succedendo e perché. A molti questa trasformazione della società appare dettata dalle difficoltà crescenti che le persone si trovano quotidianamente ad affrontare, e in mancanza degli strumenti per superarle si cerca di scaricare sugli altri le proprie frustrazioni. Ma se invece non fossimo in presenza di un cambiamento? Se, cioè, lo spirito del paese fosse da tempo questo? Qualcuno certamente ricorderà “l'esperimento” condotto da Radio Radicale alla fine degli anni '80 quando decise di lasciare i propri microfoni aperti, consentendo a tutti di esprimersi senza alcun filtro o censura. Quello che accadde venne ribattezzato “Radio Parolaccia”. Una enormità di insulti e volgarità contro tutto e tutti si diffuse nell'etere: dallo sport alla politica, dagli zingari ai marocchini passando per gli ebrei, nessuno si salvava da quel fiume di violenza verbale. Improvvisamente una moltitudine di cittadini, ben nascosti dall'anonimato, davano libero sfogo a quello che probabilmente era il loro vero io. All'epoca non esistevano ancora i social network e quella parte di paese era conoscibile solo a chi decideva di sintonizzarsi su Radio Radicale, e comunque quella valanga di sproloqui non lasciava traccia il giorno dopo se non nell'archivio della radio. Oggi, forse, ci troviamo a fare i conti con una parte del paese che non è peggiorata o, speriamo, aumentata, ma semplicemente dispone di ben altro e più potente megafono di quello rappresentato da Radio Radicale. Oggi grazie ai social network la propria intolleranza, la parola scagliata senza pensare, una affermazione indegna, può essere replicata all'infinito, lo spirito di emulazione può facilmente diffondersi. Probabilmente il paese che pare irriconoscibile è in realtà uguale a se stesso, con l'unica differenza che ieri potevamo far finta di non conoscerlo, ora invece è costantemente davanti a noi e siamo costretti a guardarlo per quello che è.

1 commento:

  1. Sono d'accordo con te, è vero che oggi sono a disposizione di tutti questi "amplificatori dell'io sociale" e aggiungerei che la differenza rispetto all'esperimento di radio radicale è che non c'è più il pudore di nascondersi nell'anonimato.
    Dagli anni ottanta con la cultura "drive in" e poi col berlusconismo al governo,si è data la stura e la legittimità a tutti i peggiori istinti che prima venivano nascosti
    barbara fabris

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