10.6.15

Venezia a rischio di passi indietro

Scegliere il Sindaco della propria città non significa solo decidere chi dovrà occuparsi di strade, canali, tasse, pulizia. Significa anche scegliere quale modello culturale e sociale si vuole vedere attuato. E' questo certamente un aspetto non secondario, soprattutto se si tratta di una città come Venezia costantemente sotto gli occhi del mondo. Purtroppo queste tematiche sono state espunte dalla campagna elettorale, ci sono però affermazioni dell'esponente di centrodestra che possono obiettivamente far pensare ad una possibile chiusura verso scelte forti fatte da Venezia su questioni riguardanti i diritti civili. Proprio nel giorno in cui il Parlamento Europeo, sul tema delle famiglie gay, approva a larga maggioranza un rapporto sull’uguaglianza di genere ed invita gli stati membri ad adeguare le proprie leggi, il candidato Brugnaro si scaglia con veemenza contro ogni azione che vada nel verso del riconoscimento di diritti per le nuove forme di famiglia. Chiara quindi l'intenzione, se eletto, di annullare quei passi fatti da precedenti amministrazioni sulla via della comprensione ed accettazione dei cambiamenti in corso nella società. C'è anche un'altra conquista riguardante la libertà di scelta che potrebbe essere a rischio, quella del registro comunale delle DAT (dichiarazioni anticipate di trattamento). Infatti nella compagine di Brugnaro, oltre a sostenitori di gruppi come manif pour tous, non mancano rappresentanti dell'integralismo cattolico che da sempre contrastano il diritto costituzionale all'autodeterminazione in materia di fine vita. Per nulla irrealistico quindi immaginare che un'amministrazione a guida Brugnaro voglia “pagare pegno” a queste forze chiedendo di fare carta straccia di quella conquista, resa possibile dall'impegno e determinazione di migliaia di veneziani, che consente di depositare gratuitamente in Comune un testamento biologico contenete le proprie volontà sul fine vita. Se tutto ciò accadesse, se la visione oscurantista sui diritti civili di Brugnaro avesse la meglio, sarebbe sicuramente un brutto passo indietro, un biglietto da visita da offrire all'Italia ed al mondo che Venezia non merita. Facciamo che ciò non accada dando la preferenza a Felice Casson.

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