21.5.14

Non mi ci ritrovo

Lo ammetto, sono spaesato, mi sento un pesce fuor d'acqua. Non mi ci ritrovo in questa politica fatta di grevi insulti personali, di avversari indicati come nemici da annientare, dove chi urla di più vince. Mi demoralizza una politica in cui la fa da padrona l'improvvisazione e il corto respiro, senza memoria, dove la sciatteria sembra una qualità,  dove studio, documentazione e perseveranza sembrano cose superflue. Una politica che invece di progettare il futuro sguazza compiaciuta solo nel qui ed ora, che al cervello preferisce la pancia. Sono disorientato da costruzioni tanto veloci nell'essere assemblate quanto nell'essere smontate, dai guru da bar sport, da uomini e donne buoni per ogni tempo che non sentono mai di essere fuori tempo, da personaggi sempre pronti con il "tu non hai capito" e mai con il "io non mi sono spiegato", da chi afferma senza curarsi di convincere. Sì mi sento perso in questa realtà che relega nell'oscurità la politica fatta di cuore, un sorriso sincero, un abbraccio e una lacrima commossa.

6.5.14

Solita commedia

Un susseguirsi di frasi già sentite, di promesse già fatte, di definitivi “mai più” già detti. Nonostante sia uno spettacolo trito e ritrito riesce ogni volta a monopolizzare l'attenzione per giorni, fino a quando non viene accantonato in attesa di essere ritirato fuori come fosse cosa nuova mai vista. Oggi va in scena per la guerriglia allo stadio, ieri per il pestaggio di un fermato dalle forze dell'ordine, domani per lo scandalo con relativa la truffa ai danni dello stato o per il sopruso di una qualche minoranza etnica o politica. Il soggetto in realtà è ininfluente, la rappresentazione e le sue battute vanno bene su tutto, con poca fatica si ottiene audience e consensi. L'intenzione di dire veramente basta non c'è perchè a troppi conviene mantenere questa situazione che, da un lato garantisce una sicura e ricca fonte di facili editoriali semplicemente dando visibilità, e quindi forza, alla logica banale della contrapposizione “con noi o contro di noi”, dall'altro cloroformizzando il paese con una infinita ripetizione di fasulle, quanto categoriche, prese di posizione lo si rende più manipolabile. Che in fondo è quello che realmente interessa. Che attendersi quindi? Nulla, ovviamente, ad esclusione del prossimo Genny 'a carogna con cui poter riversare l'ennesima valanga di parole scontate, piene di stupore ed indignazione. Come esige lo spettacolo.