6.5.14

Solita commedia

Un susseguirsi di frasi già sentite, di promesse già fatte, di definitivi “mai più” già detti. Nonostante sia uno spettacolo trito e ritrito riesce ogni volta a monopolizzare l'attenzione per giorni, fino a quando non viene accantonato in attesa di essere ritirato fuori come fosse cosa nuova mai vista. Oggi va in scena per la guerriglia allo stadio, ieri per il pestaggio di un fermato dalle forze dell'ordine, domani per lo scandalo con relativa la truffa ai danni dello stato o per il sopruso di una qualche minoranza etnica o politica. Il soggetto in realtà è ininfluente, la rappresentazione e le sue battute vanno bene su tutto, con poca fatica si ottiene audience e consensi. L'intenzione di dire veramente basta non c'è perchè a troppi conviene mantenere questa situazione che, da un lato garantisce una sicura e ricca fonte di facili editoriali semplicemente dando visibilità, e quindi forza, alla logica banale della contrapposizione “con noi o contro di noi”, dall'altro cloroformizzando il paese con una infinita ripetizione di fasulle, quanto categoriche, prese di posizione lo si rende più manipolabile. Che in fondo è quello che realmente interessa. Che attendersi quindi? Nulla, ovviamente, ad esclusione del prossimo Genny 'a carogna con cui poter riversare l'ennesima valanga di parole scontate, piene di stupore ed indignazione. Come esige lo spettacolo.

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