5.4.14

Il futuro non sta nel passato

Non è un tanko artigianale, qualche schioppo acquistato in Albania, presunti terroristi ultrasettantenni, più o meno dotti proclami rivoluzionari, a dover preoccupare. La vera drammaticità sta nel dilagare a tutti i livelli della società di visioni miopi, nell'incapacità di guardare oltre il proprio naso, di superare i confini del proprio giardino, nell'idea che si possa costruire il futuro ricreando il passato. La convinzione che la soluzione di tutti i mali stia nel chiudersi a riccio nel proprio microcosmo, più che anacronistica è terribilmente pericolosa, perchè destinata ad infrangersi in modo drammatico con un futuro fatto inevitabilmente di macro realtà, un futuro fatto di intrecci umani e culturali che si muoveranno su scala globale. La più grande colpa di questa classe politica è proprio quella di non essere in grado o volere, che è anche peggio, guardare lontano per immaginare e progettare una società che sappia inserirsi da protagonista nella realtà del mondo di domani, una realtà che a volerla guardare già si sta delineando in modo chiaro. Il passato, la storia e la cultura di ieri sono beni preziosi da preservare, conoscere e tramandare, ma non sono però gli attrezzi per il domani. Leonardo non si guardava alle spalle, progettava meravigliose macchine mai viste prima con le quali conquistare il futuro.

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