4.6.13

I cannibali sono quelli dell'isola vicina

Nasce in un istituto tecnico, uno di quelli dove un po' per tradizione e un po' per stereotipo certi temi sembrano più difficili da trattare. Ha un titolo che appare quanto di più “scorretto” e non condivisibile. Le premesse ci sono tutte perchè sia una cosa interessante. Interessante lo è veramente questo video nato da un lavoro di discussione sull'omofobia fatto tra gli studenti e i professori dell'istituto Pacinotti, un tema certamente di cui molto si chiacchiera e forse su cui poco si riflette tanto nel mondo dei “grandi” quanto in quello dei giovani. Questa volta invece la sensazione che si ha guardando il video, ed ascoltando l'illustrazione del percorso che lo ha generato, è proprio quella di una riflessione fatta dai ragazzi in modo approfondita. Traspare con forza questa riflessione dalla scelta delle frasi per rappresentare quello che è un sentire comune anche se spesso negato, un tentativo di togliere il velo a quei pensieri diffusi dai quali nasce poi la solitudine in cui vengono spinte le persone che amano in modo “diverso” da quello che l'abitudine, la narcotizzante abitudine, ci fa ritenere essere “normale”. La stessa scelta del titolo “senza i pregiudizi sarebbe un caos” testimonia con la forza di uno schiaffo una difficoltà, un bisogno, una ricerca di certezze magari sbagliate, e la frase è innegabilmente sbagliata, che consenta di inquadrare, incasellare tutto e tutti in una normalità rassicurante che allontani il dubbio, che eviti la fatica di doversi confrontare ogni giorno con chi opera scelte diverse, scelte che potrebbero rompere quel guscio protettivo in cui spesso comodamente ci rinchiudiamo. Nasce proprio dalla paura dell'altro l'omofobia, dal bisogno di catalogare come pericoloso, ed in quanto tale da combattere, ciò che non rientra nei nostri canoni ed esiste un solo modo per vincere questa paura, quello della conoscenza. Conoscere è la via che hanno scelto questi studenti per provare a capire, per accettare almeno il rischio di vedere insinuarsi un dubbio che potrebbe scardinare comode certezze, ed allora anche la frase “io sono omofobo, e non cambio idea”, l'averla pronunciata invece di custodirla ipocritamente solo dentro di se, può essere forse un passo per incrinare comode ipocrisie come quella, citata del preside del Pacinotti, di ritenere sempre che i cannibali sono quelli dell'isola vicina.


Senza i pregiudizi sarebbe un caos. from Osservatorio Lgbt on Vimeo.




Interviste Professori from Osservatorio Lgbt on Vimeo.

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