30.10.12

Oggi no, ma domani...

Una cantilena ripetitiva, quasi ossessiva quella del rinvio. Il rinvio ad un altro momento, ad una situazione più giusta, "oggi no non si può fare, ma domani vedrai ci penso io". Quante cose in questo paese non si sono fatte perchè non è  il momento giusto, perchè è meglio aspettare, perchè la gente non capirebbe, perchè bisogna essere cauti, perchè, perchè...
Quello di rinviare sperando che la richiesta di oggi domani venga dimenticata è forse la strategia più vecchia del mondo per non fare dando l'impressione di volere fare. In realtà dietro il rinvio c'è la volontà di non fare perchè faticoso o perchè si teme non convenga, anche se magari, è questo è l'aspetto peggiore, si sa che sarebbe la cosa giusta da fare. Così questa sera mi è toccato sentire dal responsabile carceri del Partito Democratico: "no, l'amnistia no, oggi non ci sono le condizioni, domani quando saremo al governo ci penseremo noi alle carceri".  Peccato che le persone in carcere, detenuti ed agenti, muoiono oggi, che lo Stato è fuori dalla legalità costituzionale oggi, che oggi è condannato, come ieri e l'altro ieri, dalle Corti internazionali, che la situazione carceraria è tale da farci vergognare davanti all'Europa (parola di Presidente della Repubblica). Ma no, oggi no, oggi non si può, ma domani......
Cantava Gaber: "la rivoluzione oggi no, domani forse, ma dopodomani sicuramente".

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