6.6.12

Il collaudatore

Sei li, nel disperato tentativo di non darla vinta alla classica pancetta da cinquantenne, dentro la tua maglietta da 5 euro comprata da decathlon accompagnata da dei pantloncini dal colore ormai indefinito dai quali spuntano delle gambe che reclamano disperatamente un po' di sole. E  mentre con il tuo look approssimativo sudi come un cammello (i camelli non sudano ok...), arriva lui: maglietta iper tecnologica, iper aereata, in materiale antisudore, insgualcibile, che non scolora neanche dopo 100 lavaggi; pantaloncini perfettamente intonati alla maglietta, modello non in commercio in serie limitata, iper sponsorizzati; scarpe in fibra di carbonio, silico, tungsteno e chissà che altro (sicuramente però dentro c'è dello stronzio...). Lui non si dirige come tutti verso uno dei generatori di fatica, no, lui si dirige verso uno dello staff e comincia a parlare degli ultimi ritrovati in fatto di proteine, vitamine, aminoacidi, illustra le nuove macchine nei più piccoli dettagli, da quelli meccanici a quelli funzionali spiegando come riescano a sviluppare muscoli di cui tu ignori totalmente l'ubicazione corporea, e che anzi escludi di avere. Visto il tono di voce non puoi fare a meno di ascoltarlo e allora, mentre grondi sudore in una maglietta dall'aspetto ormai racapricciante, ti chiedi chi sia quel tipo che continui a vedere solo di spalle,  dato il trasporto e l'apparente competenza con cui parla immagini che debba essere il progettista degli infernali attrezzi, o almeno il loro collaudatore. Poi si gira e dal profilo capisci esattamente qual è la sua professione: collaudatore sì, ma di arancini.

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