12.2.12

Le galere ci vannno bene così

Indecente, umiliante, indegno, inaccettabile. Sono questi gli aggettivi usati per descrivere le condizioni delle carceri  da tutti quelli che hanno la voglia o la possibiltità (e spesso chi ne ha la possibiltà, per non dire il dovere, non ne ha voglia), di visitare uno qualsiasi degli istituti penitenziari del nostro bel paese. In realtà questi aggettivi snocciolati con aria seria e afflitta davanti alle telecamere sono usati a sproposito, visto che l'assoluta mancanza di azioni per riportare rapidamente nella legalità il sistema dimostra inequivocabilmente che la situazione, come scrive Zagrebelsky su La Stampa, è accettabile ed accettata. Se si decide di non attivare o chiedere l'attivazione di quello strumento, previsto dalla costituzione, che si chiama amnistia e che rappresenta l'unica possibiltà per un rapido rientro nella legalità del sistema carcerario, è evidente ed incontroverbile che si ritiene la situazione attuale, fatta di sovraffollamento, degrado e suicidi, tollerabile per lo Stato ed anche per il proprio personale concetto di giustizia e legalità. Ma  la scelta, consapevole e voluta, di non fare un'amnistia rende evidente anche un altro aspetto di cosa "stato di diritto" significhi per i parlamentari della Repubblica, con l'eccezione dei Radicali e pochi altri, e, va detto, anche per molti cittadini. Dietro le urla e l'indignazione di facciata per una amnistia che in modo legale e  visibile consenta di porre mano alla crisi del sistema giustizia, in realtà si nasconde l'accettazione di quell'amnistia quotidiana, oscura e di classe, perchè disposizione di chi può permettersi ottimi e costosi avvocati, che va sotto il nome di prescrizione e che ogni anno cancella, distrugge, manda al macero 200.000 processi. 200.000 processi in cui non si riconosceranno ne colpevoli ne vittime. A questo punto i molti che in parlamento o alle sagre paesane, purchè a favore di telecamera, sbraitano  raccontando la favola dell'abdicazione dello stato al crimine abbiano per una volta il coraggio di ammettere che a loro va benissimo l'amnistia purchè venga fatta di nascosto e che trovano assolutamente accettabile un carcere dove si vive da bestie e da bestie si muore.

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