18.9.14

La stoltezza del possesso

La stolta e devastante convinzione del possesso ha creato dolore e distruzione durante tutta la millenaria storia dell'umanità. Si sono fatte guerre terribile per rivendicare il possesso di un pezzo di terra, si è ucciso senza scrupolo perchè si riteneva o si pretendeva di possedere una persona. Ancora oggi si continua a farneticare sul possesso di cose che nessuno può possedere: non si possiede una persona, non si possiede la terra. Al massimo la si può condividere, la si può far crescere e prosperare, la si può amare, ricordando però sempre che non la si possiede, perchè la bramosia di possesso inaridisce e distrugge le cose.

13.9.14

Tutta questione di assetto

Se non lo trovi non c'è nulla da fare tutto si complica, fai un sacco di fatica in più, perdi autonomia, sprechi energie, non riesci a vedere il bello in ciò che ti sta attorno, non ti diverti e vai in affanno. Perchè è tutta questione di assetto, bisogna lavorare per trovarlo, migliorarlo e mantenerlo, e non solo sott'acqua.

6.9.14

Le battaglie da combattere

Per gli appassionati questo è un bel periodo per godersi volley di alto livello. World league maschile e world grand prix femminile nei mesi scorsi, mondiale maschile in corso in questi giorni e prossimamente mondiale femminile che si disputerà in Italia. C'è di che divertirsi ad ammirare le prodezze atletiche di un sport che fa della correttezza una delle principali caratteristiche, è ben noto infatti come ogni partita si concluda con una cavalleresca stretta di mano sotto rete tra i giocatori, o come anche l'esultanza per un punto realizzato deve avvenire rivolgendosi ai compagni di squadra e non contro l'avversario. In questa serie di incontri mondiali c'è una squadra che merita particolare attenzione, certamente per il gioco ma ancor di più per i proprio tifosi, anzi tifose. La nazionale maschile dell'Iran sta facendo vedere un gran bel gioco con il quale riesce a mettere in crisi team assai più blasonati, ma sono le loro tifose ad essere il settimo uomo in campo. Non si stancano mai di incitare i giocatori e manifestare l'orgoglio per loro e il proprio paese, non mancano di dipingersi sul viso o sui capelli i colori della bandiera iraniana che contemporaneamente sventolano con allegria, sfoggiando meravigliosi sorrisi sotto profondissimi occhi scuri. Insomma manifestano tutta la loro gioia di vivere, esattamente la stessa che si può leggere anche nelle tifose delle altre squadre, ma c'è una cosa che purtroppo si legge solo dalle tifose iraniane, è un cartello che portano in giro per i palazzetti del mondo dove possono entrare: “Lasciateci entrare nei nostri palasport”. Sì, perchè alle donne iraniane nel loro paese è vietato entrare nei palazzetti per sostenere la propria squadra. Guardando queste ragazze che si fanno inquadrare dalle telecamere per essere viste in tutto il mondo, compreso il loro paese, in modo da sfidare un potere che le vuole emarginate e sottomesse, non si può fare a meno di pensare che sono questi gli “eserciti” che andrebbero sostenuti ed aiutati internazionalmente. Perchè sono questi sorrisi e queste parole, non le bombe, i mezzi con cui si può cambiare un paese e rendere più libere le persone. Tempo fa qualcuno parlava di “armi di attrazione di massa”, ecco, si forniscano strumenti, tecnologie, sostegno mediatico per permettere a ragazze coraggiose come quelle che in questi giorni si vedono nei palasport europei di esprimersi e farsi conoscere, affinchè possa crescere l'esercito delle idee e della parola. Perchè il futuro si costruisce espandendo la gioia di vivere e non la morte.