29.8.13

Ingenuo

Settantesima mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia, cioè per farla breve mostra di film tra i quali verrà premiato quello ritenuto migliore. Pronti, via! Ed ecco subito un'esplosione di accurati servizi sull'arrivo della tale star accolto da urla e gridolini, sul vestito o/e sul cappello dell'attempata signora sempre presente, sul party fantasmagorico in qualche palazzo veneziano. Sul resto faccio un po' più fatica a trovare approfondimenti, che poi il resto sarebbero i film con relativi interpreti ed autori, cioè quella roba che credevo dovesse costituire il tema principale per chi ha deciso di occuparsi della mostra del cinema. Certe volte mi rendo conto di essere veramente un ingenuo.

24.8.13

C'era da aspettarselo

Come era prevedibile sta dilagando la fesseria per la quale un provvedimento di amnistia ora non si può fare perchè potrebbe usufruirne Berlusconi. Poco importa, come è sempre importato poco, che questo paese abbia un sistema carcerario indegno di un paese del terzo mondo, o che fiocchino a getto continuo condanne internazionali, e relative sanzioni economiche pagate con soldi pubblici, per lo stato degradante e disumano delle nostre carceri. Tutti, tranne i Radicali che sui temi della giustizia da anni lottano con un impegno ed una serietà che solo dei miseri possono non riconoscere, dimenticano che la corte europea a gennaio ha imposto all'Italia di risolvere entro un anno i problemi del sistema carcerario. La più bella costituzione del mondo continua a restare sempre e soltanto qualcosa con cui riempirsi la bocca in pubblico, il dovere di rispettarla applicandola altro non è che un particolare di nessuna rilevanza, visto che da anni la si calpesta rendendola carta straccia. Il fatto che non sia più rimandabile per questo paese ricondurre nel solco della legalità le condizioni di vita nelle carcere, tanto per i detenuti quanto per gli operatori, non scalfisce le certezze assolute di quanti si sgolano a dire che l'amnistia non è la strada da seguire, ora. Come se prima ci fosse stato un qualche momento in cui realmente si siano adoperati per trovare soluzioni per uscire da questa inaccettabile situazione. Sinceramente, se arrivasse un provvedimento di amnistia ed indulto attraverso il quale rendere vivibili quelle discariche umane che sono le carceri e riportare nel solco della legalità costituzionale il sistemo giudiziario, anche se ne beneficiasse Berlusconi (cosa peraltro non sicura), non griderei allo scandalo ma mi rallegrarei di avere finalmente visto questo paese fare un passo nella giusta direzione.

20.8.13

Sapendo guardare

Non la guardavo da molto, forse non l'ho mai guardata, oggi però mi sono ritrovato a guardare con attenzione la città dove vivo. Ci vivo da quando sono nato e quindi dovrei conoscerla bene essendo passati un bel po' di anni, dovrei sapere a memoria ogni particolare, ma oggi non so perchè mi sono ritrovato a scoprire che non è poi così brutta come per abitudine la si racconta. Certo Mestre, che sarà bene ricordarlo è parte di Venezia (e speriamo tale resti), non può vantare palazzi nobili e famosi come quelli che poggiano i “piedi” in laguna, ma se si fa un po' di attenzione ci si accorge che possiede degli scorci niente male. Case e palazzetti di gradevole fattura ben ristrutturati che sembrano raccontare un passato da borghesia di una qualche raffinatezza, forti e cinte murarie che una storia te la raccontano anche solo passandoci vicino. Non è però solo la parte più vecchia a richiamare la mia attenzione, anche nella parte più moderna fatta di piazze e corti mi pare di notare una bellezza semplice che sa di un lavoro fatto nel tempo per dare dignità e vivibilità a quella che un tempo era vista e vissuta come dormitorio della zona industriale. Anche la natura si è ricavata il suo spazio ed il verde non mi pare poi così assente, in fondo viali alberati e parchi non è difficile trovarli, e la zona che da sulla laguna, che forse molti ignorano persino esista, propone percorsi piacevoli. Non è che improvvisamente siano sparite o non veda le brutture fatte di palazzoni che nessuna ristrutturazione potrà mai rendere gradevoli alla vista, come non sono sparite le zone di abbandono e degrado spesso coincidenti con lavori iniziati e poi abbandonati per colpa di errori e superficialità urbanistica, o che non esistano problemi di integrazione e convivenza tra persone di culture diverse. Insomma, non mancano certo i problemi in questa città, ce ne sono e tanti, per tutti per i giovani e gli anziani. Quello però che oggi sento è che questa città è in movimento ed ha al suo interno energie che se supportate possono farne un posto in cui poi non è affatto male viverci.

16.8.13

Ancora in campo

CAMBIO, CAMBIO!!

14.8.13

I problemi di Giovanardi

Sostiene il Senatore Giovanardi che il quattordicenne gay suicidatosi qualche giorno fa, rientra semplicemente nella categoria dei giovani fragili e che non si deve usare la sua omosessualità per fini politici. Sicuramente quel ragazzo era fragile, lo era esattamente come qualsiasi ragazzo di quell'età. Ci siamo passati tutti e sappiamo come l'adolescenza sia un periodo di grandi cambiamenti per i quali il più delle volte si è molto poco attrezzati. Non dovrebbe quindi essere molto difficile, tranne che per Giovanardi ovviamente, comprendere che non c'entra nulla il livello di fragilità soggettiva perché anche chi non si suicida vive la stessa condizione. Dovrebbe altresì essere di facile comprensione, tranne che per Giovanardi ovviamente, quanto complicato sia a quell’età capire e fare i conti con la propria omosessualità, quanto possa essere disperante in una società come la nostra, come quella coltivata nella mente di Giovanardi, dove nulla viene fatto perchè questa condizione non sia motivo di emarginazione e derisione. Gli adolescenti sanno essere feroci, riescono ad accanirsi senza pietà su chi ritengono, anzi sono stati educati a ritenere, diverso. Viene sinceramente da chiederselo cosa c’è dietro questo atteggiamento feroce di Giovanardi verso i ragazzi che percorrono strade diverse da quelle che lui ritiene le uniche percorribili, dietro questo bisogno di puntare il dito giudicante anche quando pure il suo Papa si pone un dubbio su questo tema. Se volessimo lasciarci andare alla psicologia da bar verrebbe da pensare che l'accanimento di Giovanardi contro ogni legge che tuteli ed aiuti la vita sociale degli omosessuali sia dettato da un problematico rapporto personale con la sessualità. Ma certamente non è così, certamente anche nel suo caso la questione e assai più complessa e non ci si deve lasciar andare a sciatte considerazione. Una cosa però me la sento di affermare: se forse è vero che quel ragazzo era fragile, come lo sono tutti i suoi coetanei, è sicuramente vero che Giovanardi è la dimostrazione di quanto arido può essere chi non riesce, e forse non è mai riuscito, a comprendere cos’è l’amore.

11.8.13

Shalabayeva, chi era costei?

Quasi nessuno se ne ricorda. Si dovevano dimettere ministri, cacciare ambasciatori, rompere rapporti diplomatici, per giorni il caso era diventato il tema principale con cui alzare lo scontro tra governo ed opposizione. Su giornali, blog, social, tutti con il macete in mano per cercare di far cadere la testa ora di quel funzionario, ora di quel ministro o ministra, il tutto naturalmente con la nobile motivazione di difendere la donna e sua figlia da un intollerabile sopruso. Poi improvvisamente più nulla, al massimo qualche riga in trentesima pagina o pochi secondi di video sgranati in cui si intravede una donna uscire da una casa. L'inaccettabile violazione dei diritti umani è scomparsa dalle discussioni esattamente con la stessa velocità di un gossip da spiaggia, la necessità di difendere la donna e sua figlia non è più un'urgenza nazionale. A nessuno più interessa conoscere, o far conoscere, se e come qualcuno se ne sta occupando, forse perchè poco appassiona un lavoro fatto con l'attenzione e la tenace pazienza che casi come questo richiedono. Chissà quando in questo paese questioni serie e gravi come quella della Shalabayeva e sua figlia, non saranno più affrontate con urla da stadio, toni scandalistici e caccia alle streghe, ma cercando di approfondire in modo rigoroso i fatti e cercando di analizzare i tempi e modi dell'agire. Chissà quando abbandoneremo i toni da sceneggiata per diventare un paese serio.

5.8.13

Vecchie usanze


La televisione non c'è, la radio è spenta, il cellulare, qui su, riceve poco e male. Niente sms, chat, mail, social vari, quel coso che costantemente tieni in mano all’improvviso ha poco più dell’utilità di un fermaporta. Allora ti ritrovi quasi costretto a parlare direttamente con le persone che hai attorno, che siedono al tuo stesso tavolo, e questa cosa, che per molti sembra essere ormai inconsueta, si scopre non è poi così spiacevole. Si scopre, o meglio si riscopre, che le parole inviate all' interlocutore senza strumenti tecnologici hanno un gran fascino e sono un meraviglioso strumento per socializzare veramente. Si ritrova il fascino e il significato degli sguardi, dei respiri, dei gesti che si fanno durante un discorso. Si ritrova il gusto, o forse la difficoltà, di trovare le parole giuste senza poter contare su correttori o vocabolari online. Dopo un breve momento di imbarazzo quasi tutti si lasciano avvolgere da questa antica usanza, qualcuno forse arriva perfino a scoprire che scambiarsi un sorriso guardandosi negli occhi è assai più bello di digitare uno smile.