28.9.12

Opinione personale

Ok, ognuno del suo tempo fa quello che vuole, lo usa come ritiene meglio e nessuno può sindacare. Ma mettersi ore se non giorni in coda per essere il primo a comprare un telefono per me è da deficienti.

12.9.12

Primo giorno di scuola

E' un ricordo così lontano per me che proprio non avevo minimamente pensato al fatto che oggi è il primo giorno di scuola, me ne sono accorto solo per alcune battute lette sul social network. Allora ho realizzato che il mio primo giorno di scuola è stato ne '68, insomma sono un ex sessantottino, credo. Devo ammettere però che non ho memoria di quel periodo di contestazioni e barricate, di un inverno che sicuramente deve essere stato molto caldo, ero troppo piccolo ma soprattutto ero troppo impegnato a saltare dentro le pozzanghere ghiacciate davanti alla scuola.

10.9.12

Tutto normale, o quasi

Niente di particolare, un incontro come tanti altri, con persone varie per parlare di cose normali. Uno scambio di idee su politica e attualità seduti attorno ad un tavolo. Ci si guarda in faccia, alcuni visi sembra di averli già visti in altri posti, altri si vedono  per la prima volta, alcuni sono di qui, altri di luoghi lontani che magari vorresti potere visitare. Si  parla, ci si ascolta cercando di capire e se non si capisce ci si fa delle domande, si controbatte, si obietta, ognuno dice la sua opinione cercando di dare e ricevere qualcosa. Insomma, roba normale tra persone normali che non sembrano molto diverse le une dalle altre.
Alla fine ci si saluta normalmente, stringendosi la mano,  rimandandosi alla prossima. Solo allora ricordi dove sei, perché tu esci e loro rientrano in cella.

8.9.12

Yoda e l'Europa

Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano con fervore da Mestre ha sostenuto come sia sempre più necessario realizzare un'Europa federale, come questa prospettiva debba entrare nell'azione politica. Si nota in effetti da un po' di tempo, diciamo da quando la crisi è diventata più presente, un continuo aumento del numero di politici che con grande oratoria spiegano come sia indispensabile ed ineludibile andare verso gli Stati Uniti d'Europa, superare gli interessi localistici e dare vita ad istituzioni e partiti transnazionali attraverso i quali affrontare con forza la competizione mondiale. Anche tra chi fino a ieri non aveva mai riservato un solo pensiero all'Europa, non è certo il caso del Presidente Napolitano, e magari guardava con sufficienza chi ostinatamente richiamava l'importanza del progetto federalista europeo, improvvisamente si possono trovare convinti assertori della necessità di una unione politica sovranazionale. Viene recitato quasi come un mantra da ogni conferenziere il "serve più Europa", peccato che queste ferme e convinte affermazioni normalmente non superino i confini della sala in cui si tiene la conferenza e non portino mai ad azioni concrete per la realizzazione di quella premessa fondamentale alla costruzione di un'Europa unita che si chiama coscienza europea. Comincia ad essere irritante questa orda crescente di affabulatori impegnati  in esercizi retorici con i quali tratteggiano ipotesi su ciò che si dovrebbe provare a fare, viene voglia di prenderli a calci e spedirli in orbita. Chissà, magari potrebbero arrivare sul pianeta Degobah dove anche a loro il maestro Yoda potrebbe impartire una fondamentale lezione: "Fare, non provare devi tu!".