31.10.11

La ragione dei molti

Milleduecento favorevoli dodici contrari, l'uno per mille, una percentuale insignificante che non può certo lasciar dubbi su quale sia la cosa giusta. E' chiaro, facile da comprendere per chiunque, che se la stragrande maggioranza sostiene la medesima opinione, suggerisce la stessa strategia questa sia quella da seguire. L'esigua minoranza altro non è che l'espressione insignificante di chi non comprende o peggio fa il bastian contrario solo per essere più visibile, per avere i famosi quindici minuti di notorietà. Chi cerca solo di apparire a tutti i costi originale non è certo meritevole di attenzione e ascolto, soprattutto se non si lascia andare a urla sguaiate.
Come possono pensare di essere nel giusto, di non meritare sputi in faccia, quei dodici che rifiutano di seguire il comportamento di milleduecento che compattamente firmano il sostegno al fascismo.

29.10.11

Costume

Rientra nella categoria delle notizie di cronaca, anzi  di costume, e non è neppure una novità. Però che ci si possa azzuffare, spaccare vetrine, che servano schieramenti di polizia e carabinieri con autoblindi, che si possa usare il tempo per fare ore di coda solo per comprare telefonini, console, tv, tablet, a me lascia attonito. All'apertura di un ipermercato a Roma, di un apple store da qualche parte o davanti al negozio di qualsiasi cosa molto trendy, è un ripetersi continuo. A me questo costume che sempre più persone fanno proprio non piace e preoccupa, anzi un po' spaventa.

27.10.11

Dubbi

Non c'è niente da fare, sono le persone che valgono, quelle più sensibili, quelle che sanno parlare ma anche tacere, quelle che sanno dare senza risparmiarsi, senza secondi fini,  sono le persone più belle ad avere sempre dubbi su se stesse, a temere di essere insufficenti ed inadeguate. Ma la cosa brutta è che per quanto gli dimostri che non è vero, cosa peraltro facile, continuano a dubitare. E' questo il loro vero difetto, ma forse è anche una delle qualità che ti fanno voler loro bene.

21.10.11

Meglio un nemico

Progetti e obiettivi non esistono, tutto è funzionale alla costituzione di una falange nel tentativo, fine a se stesso, di abbattere il nemico. Non esiste più l'avversario, quello che la pensa diversamente da te ma con il quale ti devi confrontare con costanza e convinzione opponendo le tue soluzioni alle sue fino a trovare il miglior compromesso nell'interesse generale. Dietro questa contrapposta e ossessiva ricerca del nemico c'è solo il tentativo di nascondere la mancanza di una proposta chiara, un progetto complessivo. E' molto più comodo avere un nemico da abbattere che un avversario da controbattere.

17.10.11

Freddo

Ci sono persone che riescono a diventare un tutt'uno con la tua pelle, ad entrati così dentro che quando stannno male, tu stai male con loro. Certo il loro male è più grande, però quando ti assale la sensazione di essere terribilmente insufficente, incapace, non all'altezza per aiutare veramente, quando non trovi le parole giuste da dire, parole che non sembrino di circostanza, che non minimizzimo, che non siano troppo leggere  ma neanche troppo pesanti. Ecco, quando succede questo hai paura di essere un amico da poco e da dentro ti sale un freddo pungente che ti fa star male.

15.10.11

L'idea di obiettività per euronews.net

Ha ragione il sito euronews quando descrivendo la sua mission rileva come: "l’approccio sensazionalista dell’informazione in modo sistematico costituisca una forzatura e deformi il giudizio dei telespettatori sull’attualità mondiale". Da sottoscrivere l'affermazione: "Il lavoro giornalistico non è una questione di scelte, si tratta innanzitutto di ritrascrivere la realtà con assoluta obiettività".
Certo che se oltre a scriverlo dimostrassero anche di praticarlo: da euronews lo stesso articolo nella versione inglese e nella versione italiana.
Poi chi si incazza, urla e denuncia la costante disinformazione nel nostro paese è uno stronzo...

13.10.11

Partecipazione

Riempiono lo spazio dei commenti negli articoli pubblicati dai giornali online, scorrono come "sotto pancia" inviati via sms nei talk show e nei canali televisivi delle emittenti radiofoniche. Sono messaggi pieni di protesta, di urlata insofferenza verso il governo e i politici in generale, di rabbia per le condizioni del mondo del lavoro, della scuola, del paese. Certo, l'attuale classe dirigente non sta dando prova di capacità, serietà, credibiltà, rispetto delle istituzioni, senso dello stato, attenzione al bene dei cittadini. Ma sono loro, i politici, gli unici responsabili della condizione in cui versa il nostro paese? Non ci sarà anche una responsabilità, forse non piccola, dei tanti, troppi, che tra di noi hanno dimenticato di praticare la doverosa attenzione alla cosa pubblica, l'indispensabile difesa quotidiana delle regole, dei diritti e dei doveri. Non sarà forse responsabilità della mancata partecipazione alla vita dello Stato, l'aver accettato per comodità, o disattenzione, di essere trasformati da cittadini in sudditi, se dei manipoli hanno potuto trasformare in bivacchi i luogi sacri della Repubblica?

10.10.11

Complimenti ipercalorici

Mi capita ultimamente di trovarmi spesso a trascorrere del tempo parlando, mangiando, bevendo con persone decisamente più giovani di me. "Per forza, ormai sono sempre meno quelle più vecchie di te", dirà qualcuno e posso anche immaginare chi... Ma non era certo questo quello a cui pensavo mentre raccontavo la situazione ad un'amica, bensì come mi lasci tra lo stupito e il contento il fatto di riuscire a sentirmi a mio agio in loro compagnia e come anche loro non abbiano difficoltà a stare con me, o almeno così mi pare. E mentre sono li che rifletto ad alta voce mi sento dire: "per forza ti trovi bene, tu hai l'animo ragazzino".
Beh, a me questo pare un complimento bellissimo che da solo fa ingrassare di due chili il mio ego.

6.10.11

Scelte oculate

Si sta accendendo un duro scontro su chi sia la persona giusta per dirigere la Banca D'Italia: gli agguerriti sostenitori del candidato nato a Milano, sfidano gli indomiti paladini di quello con gli occhi azzurri.

1.10.11

Notte di tv, libri e panini

Il televisore acceso solo per rischiarare la stanza in piena notte, niente audio, alle spalle del conduttore tutto occhiali e capelli ondulati una scritta: leggere cambia la vita. Io, appena rincasato stanco e affamato invece di fiondarmi sul frigorifero mi siedo come ipnotizato a pensare a quella frase. Sì è proprio vero, leggere ti cambia la vita. Ti apre la mente, ti regala conoscenza, ti fornisce punti di vista, ti obbliga a metterti in discussione, a fare i conti con le tue idee e a rivederle quando non adirittura a buttarle via. Leggere può far cadere muri e indicarti strade da percorrere, ti abitua al confronto, alla diversità di opinioni, ti mostra che anche l'altro, quello che magari ti appare lontano e diverso  può avere ragione, ti da gli strumenti per comprendere ciò che accade oggi e magari quello che accadrà domani, ti dice che le cose non sono solo bianche o nere, che non si possono affrontare le complessità del mondo per slogan. Leggere, leggere davvero, ti mette dubbi, ti fa venire voglia di capire e di pensare con la tua testa. Sì è proprio vero, tante vite sarebbero diverse se si leggesse di più.
Spengo la tv e vado a farmi un panino.