27.7.11

Distanti da cosa?

Ma da cosa si dissocia, prende le distanze la Lega Nord? Quali affermazioni bolla come  esclusivamente personali? Cosa c'è di nuovo, di mai detto, nelle farneticazioni dell'europarlamentare leghista Borghezio, nel suo trovare condivisibili le idee del pazzo assasino norvegese. Non è forse lo stesso esponente della Lega che ha definito patriota lo sterminatore serbo Mladic al momento del suo arresto? O che invitava esponeneti dell'estrema destra francese a mimetizzarsi dietro movimenti regionalistici per poter continuare a propogandare ideologie fasciste?
Come fanno i dirigenti della Lega a dissociarsi da chi loro hanno ripetutamente candidato al parlamento europeo e nazionale nonostante fossero note e manifeste le posizioni xenofobe e razziste. Calderoli e Maroni prendono le distanze anche dall'altro loro europarlamentare Speroni che ha espresso condivisione per le parole di Borghezio? E cosa dicono dell'emendamento presentato oggi dal loro Senatore Bricolo per deregolamentare il possesso delle armi da fuoco, e del fatto che, visto il respingimento dell'emendamento, verrà presentato un disegno di legge con lo stesso obiettivo?
Puzzano di falso, di stomachevole e cinico opportunismo queste parole dei dirigenti leghisti, hanno l'odore acre dei cadaveri lasciati a terra da una follia che trova ben radicata condivisione nel loro partito.

Tempo speso bene

Quando con la persona che ti sta davanti, mentre si sorseggia una birra, riesci a parlare trovando affinità e rispondenza, quando riesci a dialogare di cose serie e leggere dando e ricevendo stimoli per ampliare il discorso ma anche da portare a casa per rifletterci sopra, quando negli occhi tuoi e dell'altro c'è attenzione e interesse, hai la sensazione chiara e netta di star usando bene quel tempo. Se poi l'interlocutore ha trent'anni meno di te ma questo nessuno dei due sembra notarlo, allora il piacere è la soddisfazione è massima, perchè il dialogo oltre a far crescere dà speranza e forza, soprattutto a te.

25.7.11

Giovani smidollati

Spiega oggi dalle colonne de Il Giornale Vittorio Feltri come l'alto numero di vittime sull'isola norvegese di Utoya sia dovuto al fatto che non c'è stata alcuna reazione collettiva dei ragazzi volta a fermare il folle attentantore, tutti hanno solo pensato salvare se stessi senza tentare di fermare il pazzo per salvare il gruppo. Sconsolato Feltri evidenzia che tra gli uomini non esiste più quello spirito collettivo che davanti ad un pericolo porta gli animali prima di tutto a cercare di salvare il branco anche a costo della propria vita.
Insomma, il fatto che degli adolescenti, davanti ad un energumeno che li mitraglia abbiano pensato a fuggire invece di reagire come un commando di navy seals è, per l'acuto giornalista, dimostrazione di deprecabile rilassatezza morale, egoismo, codardia dei ragazzi moderni.
Ma il vero passaggio qualificante dell'analisi di Feltri, che mi sento di condividere appieno, è quello in cui afferma: "facile standosene seduti alla scrivania scrivere". Soprattutto fesserie.

22.7.11

Indro Montanelli

Un Uomo con cui dissentire, litigare, incazzarsi, concordare. Un Uomo da ricordare.

21.7.11

Fermiamola. ORA!

Gentile Parlamentare,
l'approvazione alla Camera del disegno di legge sulle disposizioni anticipate di trattamento, rappresenta un durissimo colpo alla libertà di scelta del malato e più in generale al principio costituzionale di autodeterminazione. L'aver di fatto negato ai cittadini il diritto di decidere quali trattamenti sanitari rifiutare, l'aver negato l'obbligo al rispetto delle volontà liberamente e consapevolmente espresse, l'aver impedito  al malato di decidere della propria vita e del proprio fine vita attraverso una serie di norme chiaramente dogmatiche e confessionali, sono atti che uno  Stato che voglia definirsi laico e democratico non può accettare.
Durante la discussione alla Camera dei Deputati si sono udite le voci di segretari e leader di partito alzarsi contro questa legge, in molti hanno richiamato Governo e Parlamento al rispetto del sentire chiaramente e maggioritarimente espresso dai cittadini, favorevole al riconoscimento della libertà di scelta anche per quanto riguarda il fine vita. Molte le dichiarazioni fatte, in aula e fuori, per annunciare azioni concrete e immediate per contrastare l'approvazione definitiva del disegno di legge, quasi immediata la proclamazione dell'intenzione di indire un referendum abrogativo della legge dopo che questa sarà promulgata.
Perchè tutte queste parole non restino, come troppe volte accade, sterile esercizio retorico da aula parlamentare, ma diventino concreto strumento con cui dare prova di essere dalla parte dei cittadini e della difesa delle libertà individuali, la invito ad attivarsi in prima persona affinchè il suo partito, in concerto con altri, si faccia carico da subito di indire ed organizzare una grande manifestazione nazionale da tenersi PRIMA DELLA DISCUSSIONE AL SENATO di questo disegno di legge contro il testamento biologico. Ora e subito è il momento di lottare per coinvolgere la società, l'opinione pubblica e anche i partiti di appartenenza in una grande mobilitazione per fermare una legge impopolare e dunque tutt'altro che inarrestabile.
Non si lascino ancora una volta i cittadini soli a combattere dolorose lotte fatte di ricorsi alla magistratura, non aspettiamo, fermiamola subito questa legge barbara non degna di un paese civile.
Con la speranza che non lasci cadere queste parole porgo cordiali saluti.

Se condvidi queste parole, ripubblicale o inviale come ho fatto io ai parlamentari, di Camera e Senato, che si sono dichiarati contrari a questa legge. Fai ciò che devi, accada ciò che può.

18.7.11

Dettagli


Sì, sono i dettagli che ti fregano. Piccoli, insignificanti dettagli ai quali non hai mai prestato una briciola di attenzione, ma che all'improvviso si vendicano di tutta la tua indifferenza e con una forza che non avresti mai immaginato potessero avere riescono a buttarti in faccia l'inesorabile scorrere del tempo. Bastardissimi dettagli come l'infilare un filo dentro la cruna di un ago che senza pietà alcuna non concedono alternativa alla capitolazione dietro un paio d'occhiali.
Con i quali però acquisti subito un meraviglioso fascino da intellettuale.  :-)

15.7.11

Tintinnar di padelle

Dentro c'è un'umanità disperata, stipata in spazi angusti costretta ai turni per stare in piedi, soffocata dal caldo opprimente e da letti a castello cresciuti così tanto da impedire l'apertura delle finestre. Un'umanità abbandonata e dimenticata, un'umanità composta da chi ha commesso sbagli a volte gravi e da chi è li per caso ma che una volta uscita si porterà sempre dentro quel passaggio per l'inferno. Un insieme di persone costrette ad essere abbruttite e consumate dal tempo senza poter minimante fare di questo un mezzo per costruire una speranza, una nuova possibiltà.
Sarebbe comprensibile che in simili situazioni ci si lasciasse andare ad una disperata e distruttiva violenza, invece sembra sia giunta a loro per non si sa quali canali un messaggio, una testimonianza di impegno e lotta per, e con, loro fatta di nonviolenza. Un messaggio dai detenuti compreso e assimilato che li porta ad manifestare attraverso scioperi della fame chiedendo che i loro pasti siano devoluti alla caritas. Che quando riescono a sapere che tu sei li sotto le mura per far conoscere le condizioni di vita delle carceri e per cercare che questo paese, con un sussulto di dignità, decida di applicare le leggi che esso stesso si è dato, ti mandano la loro voce per dirti che sanno, che capiscono e ti ringraziano. E la loro voce è fatta di pentole e padelle battute sulle sbarre, in modo ritmico, tutti assieme, e tu capisci ancora di più che li dentro c'è una umanità che merita di essere conosciuta e aiutata.

7.7.11

Se non mia, di chi?

Ascoltare i lavori parlamentari sulla legge in materia di direttive anticipate di trattamento, il testamento biologico per capirci, ha un che di deprimente. I sostenitori della legge che, con il suo articolato, sancisce il divieto di autoderminazione e di scelta in fatto di cure e terapie nella situazione del fine vita, sono tutti impegnati a spiegare come loro siano preoccupati per la salvaguardia e il rispetto della vita. E' tutto un argomentare con alla base la tesi dell'incapacità dei cittadini di fare scelte personali in modo consapevole, sembra esserci la convinzione che un testamento biologico si compili con leggerezza, senza comprendere o riflettere su cosa si sta facendo. Insomma, dato che noi cittadini potremmo farci male con troppa libertà spetta la loro, illuminati e saggi legislatori, assumersi il compito di decidere quali cure e tarapie possiamo o non possiamo rifiutare. In realtà è manifesta la volontà, anche se non si ha il coraggio di affermarlo chiaramente, di imporre a tutti la propria visione della vita e di come questa debba concludersi, una visione ancorata a dogmi e precetti religiosi, assolutamente legittimi e che devono poter essere fatti valere per se stessi ma che, in uno stato laico, non possono essere imposti per legge a tutti.
Ma l'argomentazione per me più fastidiosa che, per garantirsi il favore delle gerarchie d'oltre tevere, continua tenacemete ad essere esposta dagli estensori e sostenitori della legge, è quella basata sul dogma dell'indisponibiltà della vita, sul principio secondo il quale l'individuo non può decidere di porre fine alla sua vita perchè non appartiene a lui ma ad un'entità superiore. Se, come temo, questa legge verrà approvata e se quindi verrà sancito che la vita non è disponibile, che cioè la mia vita non mi appartiene, qualcuno degli illuminati legislatori potrebbe gentilmente dire, a me che sono ateo, la mia vita di chi è?

1.7.11

Manovra fiscale

Quando si dice avere a cuore le sorti del paese nel suo complesso, operare scelte anche impopolari ma sempre con l'obiettivo del bene comune, essere uomo di stato sopra le parti. La Russa: "tassa sui suv? No, quelli votano per noi"