27.2.11

Insopportabile

Accettabile il dolore causato a se stessi, insopportabile quello causato agli altri.

26.2.11

Se mille son pochi

Una montatura, una menzogna, un'opera di disinformazione dei nemici di Gheddafi: non sono diecimila i civili morti, sono solo mille.
Certo tra mille e diecimila c'è una bella differenza, ma la cosa dovrebbe forse farci stare meglio? perchè mille civili massacrati, mille pozze di sangue, una fila chilometrica di corpi non è sufficente per inorridire, per provare immensa vergonga di se stessi, e sentire il bisogno almeno di chiedere scusa, in chi solo pochi mesi si è prostrato ai piedi di questo pazzo criminale?

21.2.11

Stragi imprevedibili?

Una politica italiana imbarazzata ma ancor più imbarazzante, una diplomazia incapace di avere una visione, di dire una parola forte, si dibatte nel disperato tentativo di autoassolversi nascondendosi dietro la scusa patetica, se non vergognosa, che nessuno poteva prevedere il crollo improvviso e violento dei regimi nordafricani, nessuno lo avrebbe mai detto.
No signori miei, poco c'entra l'imprevedibiltà, è la vostra ottusità, la vostra incapacità di guardare al resto del mondo convinti come siete che l'unico obiettivo debba essere quello di garantirsi qualche voto in più occupandosi solo dell'orticello di casa, ad aver consentito che si schiacciassero popoli, ad aver contribuito ai massacri di genti che avvengono per mano di quelli che avete deciso di considerare ed accogliere come fraterni amici.
Non è vero che nessuno lo aveva immaginato, perchè c'è un vecchio pazzo, o almeno voi così lo considerate, armato solo del suo corpo e del sostegno di pochi pazzi come lui che da anni si sgola per avvertirvi della pericolosità di sostenere regimi totalitari retti da dittatori feroci interessati solo al proprio potere, ve lo ha urlato mille volte: "dove c'è strage di legalità li prima o poi c'è strage di vite".
A voi capire chi è questo pazzo, sempre che vi interessi.

20.2.11

Non disturbare, massacri in corso

Berlusconi non ha parlato con il suo grande amico Gheddafi perchè al momento ha molto da fare e non lo vuole disturbare  mentre è impegnato a centrare un'obiettivo.

Turn off

Se accendi una cosa, una di di qualsiasi tipo, bisognerebbe essere sicuri di saperla usare, di poterla condurre senza fare danni. Sapere cosa fare, come muoversi, bisogna insomma aver letto il libretto delle istruzioni perchè una volta accessa, una volta che è partita può essere pericolosa se non si sa come adoperarla. Ecco, meglio leggere attentamente il libretto e capire bene come la si deve usare per non fare danni, soprattutto agli altri. E se non hai il lbretto o non lo hai letto bene, se non sai esattamente cosa fare forse è meglio che tu non giri la levetta in posizione on. Lascia spento, eviterai di far del male.

19.2.11

Vedrai, vedrai

 non so dirti come e quando ma un bel giorno cambierà.

17.2.11

Azzeccagarbugli

Dunque, i giudici del tribunale di Milano non sono "competenti" per giudicare il sire nostro perchè, come dicono i suoi saggi legali, deve essere il tribunale dei ministri a giudicarlo.
Ok, io non sono un saggio e ben pagato legale (vorrei dire ahimè...ma anche no se questo significa essere come Ghedini), e quindi non capisco, ma chi me lo spiega perchè i giudici del tribunale dei ministri vanno bene visto che questi altro non sono che esattamente gli stessi giudici dello stesso tribunale di Milano?

12.2.11

se non ora quando?


Se non ora quando si chiederà conto a tutti i politici delle dichiarazioni non seguite dai fatti?

Se non ora quando spiegheranno in modo chiaro quale progetto concreto hanno per il "dopo" che invocano?

Se non ora quando smetteremo di fare tifo da stadio per cominciare a discutere nel merito?

Se non ora quando la trasparenza sarà richiesta a tutti?

Se non ora quando si pretenderà da tutti, a cominciare dai nostri amici, il rispetto delle regole?

Se non ora quando comprenderemo che il vero problema non è S.B. ma il degrado pluridecennale dello stato di diritto?
 
Se non ora quando ammetteremo che il male non è tutto di là e il bene tutto di qua?

Se non ora quando capiremo che non è facendo macerie che ci si assicura una ricostruzione migliore?

Se non ora quando smetteremo di considerare gli avversari come dei nemici?

Se non ora quando chi va in piazza perchè convocato smetterà di tornare dopo a rintanarsi sotto la coperta?

Se non ora quando la voglia di cambiare non sarà solo vissuta come uno slogan ma come un impegno da portare avanti con fatica quotidiana?

9.2.11

Visione reale

"Cio che guardi lo percepisci per come lo vedi tu". Può sembrare banale come affermazione ma non lo è, o almeno non per me. Mi gira in testa da un paio di giorni questa frase, mi domando quanto di quello che guardo attorno a me è realmente come lo vedo e quanto è ciò che io voglio vederci. Se ciò che ho davanti opportunisticamente lo "plasmo" nella mia mente per farlo apparire come più mi aggrada per renderlo adatto al mio bisogno di quel momento.
Qual è la mia capacità di decifrare correttamente la realtà o di distorcerla per rendermela più facile da gestire, più comoda, trasformando così tutto in una sorta di coperta di linus in cui rintanarsi per trovare una tranquillità che mi metta al riparo e non costringa ad affrontare la realtà, quella vera, con la fatica e i rischi che ciò potrebbe comportare. Ma come capire qual è la realtà vera?
Assolutamente confuso quanto ho scritto, semplicemente un pensiero ad alta voce utile forse solo a darmi l'idea di confrontarmi con me stesso. O forse un modo per non farlo realmente ancora una volta.

5.2.11

Pugno allo stomaco

E' una di quelle domande che non possono avere risposta, non l'avranno mai, perchè chi la possiede non può più dartela. Eppure non puoi non portela, non riesci mai fare finta di niente, senti il bisogno capire, non ti bastano spiegazioni fatte di analisi teoriche oppure di un misto di rassegnazione ed ineludibilità. Troppo facile, superficiale, o comunque insufficente. Sai che il saperlo non cambierebbe nulla, ma continui comunque a fartela la domanda: cos'è scattato in quel momento, nell'attimo esatto in cui ha deciso di fare quell'ultimo, definitivo salto nel vuoto. Non lo puoi sapere, puoi solo restare li immobile come dopo un pugno allo stomaco.

1.2.11

Passa il tempo

Cadono i fogli del tuo personale calendario, quello che indica il passare del tempo. Del tuo tempo. Giorno dopo giorno lo usi, cresci, fai esperienze, cerchi il sentiero giusto da scegliere, pensi che durante il percorso sei maturato e sei diventato uomo, hai formato il tuo carattere. Poi, mentre sta per cadere un altro foglio e tu lo guardi mentre si va ad adagiare sui tanti già caduti, all'improvviso ti rendi conto che il tempo non lo hai saputo usare, che lo hai lasciato scorrere sulla pelle senza riuscire realmente a diventare un uomo che tiene la sua vita nelle mani. Capisci che il tempo non lo hai usato ma solo consumato.