29.4.10

Fini


Nel PDL Fini ha una compagna, nel PD i compagni vorrebbero dei fini.

28.4.10

E' il TG1 bellezza!


Innegabilmente oggi il panorama delle notizie dall'Italia e dal mondo era piuttosto limitato, difficile trovare argomenti sui quali valesse la pena impegnare i professionisti dell'informazione. Per fortuna al TG1 non si perdono d'animo e anche in una giornata fiacca come questa sanno scovare la notizia, sanno confezionare il pezzo con cui arricchire l'edizione regina delle 20 e adempiere così al fondamentale compito di informare e stimolare il senso critico degli italiani. Allora eccolo il servizio, corredato di interviste e riflessioni, che consente di non vivere come bruti: Sono arrivati anche nel nostro paese i macaron, ora i famosi pasticcini francesi si possono comprare a Milano.
Per fortuna che Minzolini c'è!

27.4.10

Referenze


Siglato accordo sul nucleare, partner scelto per i numeri delle sue referenze: 26.04.1986

26.4.10

Esclusiva!


Con la certezza di suscitare l'invidia di qualcuno: giovedì incontro in esclusiva con Galatea.

Affari privati

Ormai è diventato talmente normale da non meritare neanche un'appunto, una sottolineatura critica sui media il fatto che incontri tra capi di governo si svolgano in case private. Discussioni su fondamentali temi energetici, accordi per la realizzazione di reattori termonucleari tra mura domestiche, certamente sontuose, che sembra vogliano sottolineare come l'ospitato è li solo per il favore dell'ospitante. 
Sarò strano io, ma continuo a pensare che in un paese civile discussioni e accordi riguardanti il futuro della nazione vanno fatti nelle sedi istituzionali. Diversamente sono riunioni private di privati uomini d'affari. Ma forse è proprio questo lo spirito dell'incontro.

25.4.10

23.4.10

Basi elementari


Le elezioni sono indette dal Presidente della Repubblica.
I Presidenti delle Camera vengono eletti dai parlamentari.
L'Italia è una Repubblica parlamentare.
I poteri legislativo, esecutivo e giuidiziario sono separati.

Così, tanto per ricordare le basi. Finchè le abbiamo.

22.4.10

Earth Day


Disperazione in diretta tv per frane e smottamenti che portano via paesi e vite umane, reportage sul dissesto idreogeologico e sull'incuria verso l'ambiente, allarmi per l'uso, anzi consumo, del territorio che avvertono come questo debba drasticamente ridursi pena disastri certi. Nonostante tutto ciò, nononostante le buone intenzioni e i solenni impegni a salvaguardare il paese e il pianeta per le generazioni future, a riaffermare la legalità e il rispetto delle regole, alla prova dei fatti questi sono gli atti concreti: Ischia, un decreto ferma le ruspe. Pronto il condono per le ville abusive.

21.4.10

Proposte di rilancio


L'assessore all'istruzione della regione Friuli Venezia Giulia ha proposto di aumentare le vacanze scolastiche per rilanciare l'economia. D'altronde per il rilancio della scuola si è già fatto tutto.

20.4.10

In Gran Bretagna si può


Nick Clegg, chi è costui? Fino a pochi giorni fa in Gran Bretagna erano in molti a chiederselo, anzi probabilmente non se lo chiedevano perchè Nick Clegg veramente non lo conosceva quasi nessuno. Solo i lettori di quotidiani e gli appasionati di politica sapevano chi fosse, oggi invece oltre manica praticamente tutti sanno chi è: Nick Clegg candidato per il partito liberal democratico alla carica di primo ministro alle elezioni del prossimo 6 maggio.
A Clegg è bastato partecipare ad un confronto televisivo assieme agli altri due candidati, Gordon Brown per i laburisti e David Cameron per i conservatori, per passare assieme al suo partito dalla posizione di outsider senza speranza al primo posto nelle percentuali di gradimento degli elettori con il 33%, contro il 32% di David Cameron e il 26% di Gordon Brown. Il confronto televisivo, svoltosi in prima serata, prevedeva per i tre uguali possibiltà di esprimere le proprie idee, nessun trattamento di favore per l'attuale primo ministro Brown e nessuna riduzione di tempi per Clegg, leader di un partito di minoranza. La trasmissione della BBC, che peraltro ha avuto anche un ottimo indice d'ascolto, ha confermato quanto importante sia in democrazia mettere tutte le proposte in campo sullo stesso piano per rendere possibile agli elettori formarsi un'opinione attraverso dei confronti oggettivi e poter quindi scegliere con cognizione per chi votare, o per chi non votare. Qualcuno dalle nostre parti direbbe: "Conoscere per deliberare".
Sui giornali italiani il successo televisivo di Nick Clegg e dei liberal democratici ha originato numerosi commenti di attenti analisti politici nei quali si evidenzia quanto Cregg non sia più un outsider, si spiega come le sue proposte per gli elettori sono risultate più credibili di quelle dei due ben più blasonati avversari Brown e Cameron che ora, se non vogliono vedere Clegg al numero 10 di Downing Street, devono affrettarsi a cercare contromosse politiche efficaci in vista dei prossimi confronti televisi. 
Davvero uno strano paese il nostro, pensare che poche settimane fa gli stessi attenti commentatori hanno gridato al complotto per tappare la bocca ai partiti d'opposizione quando in commissione di vigilanza RAI l'Onorevole Marco Beltrandi ha presentato la delibera con la quale si chiedeva che in prima serata si svolgessero confronti tra tutti i candidati a governatore regionale.

16.4.10

Paroni a casa nostra


"L’autonomia è la regola"....sempre che Bossi permetta.

15.4.10

Con il mare attorno


Il mare da sempre è parte fondamentale della mia vita, ancor prima di cominciare a nuotarci dentro amavo guardarlo e ascoltarlo. Pur non essendo un navigatore di professione ho sempre preferito frequentare mari aperti, con onde alte e grandi orizzonti, mi parevano gli unici meritevoli di attenzione ed impegno. Di contro non ho mai prestato attenzione  ai mari tranquilli e alle lagune riposanti arrivando quasi al disprezzo per quello che mi appariva come un orizzonte troppo statico, sempre uguale a se stesso, senza possibilità di evoluzione e a rischio noia.
In quest'ultimo periodo però ho dovuto constatare con incredulità e grande tristezza che quello che da molti anni è il mio mare preferito pur essendo ancora capace di grandi onde, nasconde subito sotto una melma fangosa dove le grandi onde si infrangono perdendo forza e fascino. 
Al contrario sono stato piacevolmente stupito da una laguna che credevo per me priva di segreti da quanto mi era familiare. Un mare interno nel quale mi sono trovato quasi per caso a navigare, dove ho scoperto che ci possono essere sfide che richiedono capacità ed impegno, dove se trovi un buon equipaggio con una comune voglia roccoglierle puoi cavalcare una serie di onde che ti consentono di vedere e realizzare  un nuovo orizzonte. 
Sono un po' frastornato e devo riflettere, ma credo potrebbe valere la pena lasciare per un po' il grande mare per navigare in questa laguna.

13.4.10

un bel tacer non fu mai scritto

 Cardinale si rilassi, non è ancora iniziato il concorso per la cazzata dell'anno.

12.4.10

Vicini e lontani

 "La politica è lontana dalla gente". Certamente questa è la frase che tutti pronunciano e sottoscrivono durante dotte discussioni in cui si analizza la situazione della politica nel nostro paese. Forse però c'è anche un'altro verso da cui potrebbe essere utile formulare la frase: “la gente è lontana dalla politica”. Si lo so, starai pensando: “questo è un idiota, la frase è la stessa ed è assolutamente noto e da tutti detto che la gente è lontana dalla politica”.
E' vero (non che sono un'idiota...forse), anche messa nel secondo modo la frase è spesso pronunciata ma non con il senso che intendo io. Provo a spiegare. 
Innegabilmente molta della nostra classe politica è ogni giorno sempre più impegnata a guardarsi l'ombelico e a consumarsi in riti e consuetudini autoreferenziali, certo funzionali alla voglia di autoconservazione ma che inevitabilemente portano al distacco dalla realtà e dal vivere quotidano della gente. La reazione conseguente del cittadino a questo stato di cose è quella di considerare gli attori della politica come personaggi estranei e non degni di attenzione nel momento in cui si chiede di assegnare con il voto una delega a rappresentarlo, convinto com'è che comunque gli eletti non si interesseranno di lui. Facile a questo punto per chi si diletta con analisi politiche, filosofeggia sul perchè di vittorie e sconfitte, sforna per riviste patinata o siti di tedenza ricette vincenti, inbastire un pregevole e condiviso discorso sulle colpe della politica e dei politici. 
Dal mio punto di vista però, la politica ha potuto concentrarsi su se stessa e curarsi sempre più solo dei propri interessi di bottega anche perchè la gente ha deciso di disinteressarsi e non “mettere i piedi” nel piatto della politica, di non controllare costantentemente l'operato degli eletti dando così involotantariamente leggitimità all'attuale modo di agire. Mi pare grave, forse addirittura colpevole, la non azione dei molti che usando come alibi  l'affermazione “tanto sono tutti uguali, non cambia niente” hanno scelto di diventare dei mugugnatori di professione. Molto più grave poi se questo inazione appartiene filosofeggiatori e produttori di tattiche vincenti di cui sopra, perchè è vero che siamo un paese di allentori, vincenti, della nazionale ma quelli che da seduti sanno sempre come si dovrebbe fare proprio non li reggo. 
So benissimo che la gente comune, di cui peraltro faccio parte, ha mille problemi che  costringono ogni giorno ad una lotta estenuante e spesso perdente, ma il disinteressarsi della “cosa pubblica” non riduce o semplifica questa lotta, anzi sicuramente la acuisce perchè molte delle difficoltà hanno nella politica e nei politici la loro origine. Per questo credo sia utile avvertire quanti affermano “Io non mi occupo di politica” di fare attenzione, perchè certamente si può decidere di  vivere senza occuparsi di politica ma altrettanto certamente la politica si occuperà della nostra vita in ogni momento.

10.4.10

Sagre di paese

L'esecutivo non ha nessun potere.
Il declino dell'Italia non c'è.
L'accordo Stati Uniti-Russia sul disarmo? Merito nostro.

Non sapevo che a Parma si tenessa la sagra delle cazzate.

8.4.10

Donne sotto tutela


Dunque, proviamo a fare un po' il punto sui proclami che in questi giorni sono stati fatti sulla pillola abortiva RU486. I due neogovernatori leghisti di Piemonte e Veneto, Roberto Cota e Luca Zaia, appena eletti con voce stentorea  hanno dichiarato che la RU486 sarebbe rimasta nei magazzini e che nella loro regione (loro??) mai sarebbe stata usata, perchè loro hanno a cuore la salute della donna, perchè la pillola è pericolosa e non si può banalizzare l'aborto come se si trattasse di prendere un'aspirina.
Queste affermazione hanno subito portato due risultati, il primo, certamente voluto e auspicato, è stato quello di ottenere il plauso e il favore delle gerarchie vaticane, il secondo, forse meno voluto, è stato di dimostrare l'assoluta ignoranza in merito alla RU486, alla legge 194 e alla problematica dell'aborto in generale. Infatti come era assolutamente prevedibile nulla di quanto affermato da Cota e da Zaia il crociato, come lui ama definirsi, si è concretizzato  per il semplice fatto che i presidenti di regione non hanno alcuna autorità per impedire l'uso di un farmaco approvato da EMEA e AIFA (agenzia del farmaco europea e italiana),  che è assolutmente in linea con quanto previsto dalla legge che in Italia disciplina l'interruzione volontaria di gravidanza. Sulla fatto poi che la pillola sia pericolosa o che banalizzi l'aborto l'ignoranza dei due governatori è assoluta, basta infatti andare a vedere i dati relativi al ventennale uso del farmaco (si, perchè in Italia stiamo discutendo di sperimantazione, verifiche e studi su di un farmaco che in Europa si usa da più di ventanni....), per vedere che i rischi, pur esistendo come per qualsiasi farmaco, sono percentulamente bassissimi e molto minori di quelli dovuti all'uso dell'aspirina, che il rischio di morire per RU486 è 10 volte inferiore a quello di morire di parto (ovviamente nessuno sostiene che per la salute della donna è bene vietare il parto), che non esiste alcuna banalizzazione  visto che sono molte le donne che preferiscono comunque l'uso del sistema chirurgico rispetto a quello farmacologico. Anche un'altra cosa, voluta dai colleghi di governo dei due leghisti, è stata smentita: l'obbligatorietà del ricovero per tre giorni. Smentita peraltro ancora una volta assolutamente prevedibile ed annunciata, perchè chiunque, come tutti sanno, può uscire quando vuole da un ospedale semplicemente firmando la richiesta di dimissioni.
Fra qualche mese tutto questo "dibattito" fatto di urla e di affermazioni che poggiano sul nulla, ma che garantiscono visibilità e tornaconto personale, sarà dimenticato e l'uso della RU486 sarà semplicemente  un metodo  per abortire, le donne però continueranno a dover combattere per la loro salute e la libertà di scelta contro un'esercito di medici obiettori, tempi esasperatamente  lunghi per abortire e viaggi verso  regioni altre dalla propria, senza ovviamamente che i preoccupati governatori abbiano nulla da dire sui rischi per la salute delle donne.
Di questa vicenda resterà, solo per i non distratti purtroppo, l'evidenza di un paese in cui per opportunismo certa classe politica non si fa scrupolo di calpestare doveri  e diritti, assiema alla consapevolezza di vivere in un paese dove su tutto ciò che riguarda la sessualità vige ancora la convinzione che la donna deve essere posta sotto tutela perchè non in grado di scegliere da sola ciò che è meglio per se stessa.